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Tifosi Lazio citano in giudizio l'arbitro Giacomelli

Roma, 20 dic. (AdnKronos) - Lo Studio Legale Previti "ha notificato, nell’interesse di un gruppo di tifosi della S.S. Lazio, l’invito alla negoziazione assistita - primo passo verso la citazione in giudizio - ai sig.ri Piero Giacomelli della Sezione di Trieste e Marco Di Bello della Sezione di Brindisi, rispettivamente direttore di gara e Video Assistance Referee in merito ai noti fatti avvenuti l’11 dicembre scorso in occasione dell’incontro di calcio del campionato di serie A Lazio-Torino". Secondo i promotori dell’azione, la condotta dei due arbitri "si è gravemente e del tutto immotivatamente discostata da quanto stabilito dal regolamento del Giuoco del Calcio, dalla 'Guida Pratica Aia' e dalle successive raccomandazioni del Settore Tecnico in tema di rilevazione del fallo di mano, privando la squadra di un sacrosanto calcio di rigore. In particolare, all’errore tecnico commesso sul campo dal sig. Giacomelli, si è poi aggiunto l’altrettanto grave errore, commesso da entrambi i direttori di gara, per non avere sottoposto ad on field review l’episodio tramite Var. Non solo; tutto ciò è stato aggravato dal fatto che, pochi secondi dopo, nell’ambito della stessa azione, l’intervento del VAR è stato richiesto in merito al contatto tra il difensore del Torino Burdisso e l’attaccante della Lazio Immobile, in occasione del quale è stato commesso l’ulteriore errore dell’espulsione del giocatore della Lazio, lasciando impunito il giocatore del Torino". "Gli errori commessi, in assenza di significativa discrezionalità ed in presenza del supporto tecnico oggi offerto dalla Var, integrano gli estremi di una vera e propria responsabilità professionale a carico dei direttori di gara, che li obbliga al risarcimento dei danni causati ad ogni singolo tifoso - ed in ciò l’iniziativa si differenzia da analoghe azioni preannunciate in questi giorni, basate sulla tutela di interessi collettivi - leso nel proprio diritto di poter vivere la propria passione sportiva al riparo da condizionamenti illeciti, in quanto fondati su condotte connotate da inaccettabili profili di colpa", si legge nell'atto recapitato ai due direttori di gara. "A tal proposito, il contenuto dell’atto recapitato ai sig.ri Giacomelli e Di Bello sottolinea come simili comportamenti - fortemente stigmatizzati, nei giorni successivi alla partita, dal coro unanime degli addetti ai lavori (in particolare, ex arbitri) che hanno commentato l’accaduto - finiscano anche per travolgere e screditare il movimento nel suo complesso ed opera, quindi, un forte richiamo affinché anche nel calcio - soprattutto quello iperprofessionistico di serie A – si affermi con forza il principio di responsabilità anche con riferimento all’operato degli arbitri, attori, al pari delle altre componenti (tifosi, società, calciatori) di uno spettacolo che non può permettersi di essere falsato da decisioni dei direttori di gara palesemente errate e addirittura in contrasto con le regole ufficiali del gioco".