Crisi rossonera
Aek Atene-Milan 0-0, rossoneri inguardabili. Vincenzo Montella: "Osservo il mio funerale da vivo"
Il Milan non si ritrova neanche in Europa. La squadra di Montella non va oltre lo 0-0 in casa dell’Aek Atene e rinvia l’appuntamento con la qualificazione ai sedicesimi di Europa League ma soprattutto non dà l’impressione di essere uscito dalla crisi di gioco e di risultati. Dopo il pareggio a reti bianche di San Siro i rossoneri ripetono una gara in fotocopia in Grecia. Una prestazione sbiadita e incolore che non rinsalda di certo la panchina di Montella, atteso da un vero e proprio crocevia domenica a Reggio Emilia con il Sassuolo. Anzi, la panchina di Montella, ora, sembra a rischio più che mai. L’unica nota positiva dalla trasferta greca arriva dalla classifica: il Milan resta in testa al girone con 8 punti, l’Aek avanza a 6 con l’Austria Vienna che torna in corsa grazie al successo in trasferta contro il Rijeka e sale a 4. Nel dopo-partita, emblematica una frase del mister a SkySport: "Da un po' di tempo osservo il mio funerale da vivo, e questo è un vantaggio. Si comprendono molte cose". Il Milan ritrova Bonucci, fermo da due turni per squalifica, che torna a occupare il proprio posto al centro della difesa a tre con Musacchio e Romagnoli ai suoi lati. A centrocampo agiscono sugli esterni Rodriguez e Borini, in mezzo Montolivo e Locatelli. Davanti Calhanoglu ha la licenza di inventare per la coppia Cutrone-Andrè Silva. Dalla parte opposta atteggiamento speculare per i padroni di casa, con Bakasetas che svaria sul fronte offensivo dietro ad Araujo e Christodoulopoulos. Il primo tempo degli ospiti è dal film degli orrori, anche se la notte di Halloween è già passata da un pezzo. L’undici di Montella fatica a creare veri e propri pericoli dalle parti di Anestis. Il Milan è senza idee e prevedibile, Calhanoglu non si accende mai e i rifornimenti per Andrè Silva e Cutrone scarseggiano. Così come le conclusioni verso lo specchio della porta. Non che i greci facciano molto di più, se non per un paio di tiri da fuori di Galo nelle prime battute e nel recupero del primo tempo. Con questi presupposti non stupisce che le due squadre vadano a riposo dopo 45’ sullo 0-0. A inizio ripresa Montella prova a dare la scossa inserendo Suso al posto di uno spento Cutrone. E la mossa si rivela subito azzeccata, seppur la prima palla gol del secondo tempo capiti sulla testa di Helder Lopes, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo manda a lato di poco. Gli ospiti però appaiono più vivi: Suso inventa per Calhanoglu sulla destra, cross basso per Romagnoli che sfiora appena facilitando l’intervento di Anestis. Al primo segnale di risveglio del Milan ne fa seguito un altro, ben più lampante, al 12’. Montolivo pesca il jolly da fuori area ma la sua conclusione si infrange contro il palo. Il Diavolo prende coraggio e per la prima volta dal fischio d’inizio inizia a tenere realmente in mano le redini del gioco. Al 20’ Calhanoglu impegna Anestis con un tiro a giro, ma dopo una breve fiammata i rossoneri si spengono nuovamente, nonostante gli inserimenti di Kessie e, nel finale, di Kalinic. L’ultimo squillo lo regala così Johansson con una fucilata da fuori area che finisce non lontano dalla porta. Proprio come all’andata le due squadre così non si superano (0-0) e portano a casa un pareggio che non fa male a nessuno - complice il successo dell’Austria Vienna sul Rijeka nell’altra gara del girone - in ottica qualificazione.