Rinviata Sampdoria-Inter

Serie A, super Balotelli trascina il Milan. Risveglio Napoli. Sogno Fiorentina

Andrea Tempestini

  Un Milan targato Mario Balotelli si risveglia dall'incubo-Barcellona e non perde un colpo in campionato (2-0 casalingo contro il Palermo), il Napoli soffre ma torna alla vittoria contro l'Atalanta al San Paolo (finisce 3-2), la Fiorentina batte ancora 3-2 il Genoa (decisivo l'autogol di Cassani) e torna a sognare la Champions. Questo, in estrema sintesi, quanto successo nella domenica pomeriggio del 29esimo turno del massimo campionato: si aggiunge poi la vittoria del Chievo a Pescara (2-0) e il pari senza reti tra Siena e Classifica nell'anticipo delle 12. Rinviato per maltempo il posticipo di Marassi tra Sampdoria e Inter, nei match della serata la Roma vince ancora contro il Parma (altro gol di Totti) mentre la Lazio cade a Torino contro la Lazio sotto una bufera di neve. Alla luce della vittoria della Juve di sabato sera, i bianconeri restano in vetta in classifica con 65 punti, 9 in più del Napoli e 11 di vantaggio sul Milan, terzo, che stacca la Fiorentina di tre lunghezze. In coda, Palermo e Pescara appaiati a 21 punti, terzultimo il Siena a 25 preceduto dal Genoa a 26. DI SEGUITO LA CRONACA DELLE PARTITE Milan-Palermo - Mario Balotelli timbra il cartellino due volte e il Milan stende il Palermo. Super-Mario firma il successo per 2-0 sui siciliani e il Diavolo continua l'inseguimento al secondo posto, occupato dal Napoli e lontano sempre 2 punti. La formazione allenata da Allegri dimentica l'umiliazione subita in Champions League a Barcellona con un match in discesa sin dai primi minuti. L'undicesimo risultato utile consecutivo in campionato matura in avvio. Pronti, via e arriva il rigore per i padroni di casa. Aronica afferra la maglia di Balotelli, l'attaccante stramazza al suolo e Peruzzo assegna il penalty al 9'. Balotelli si conferma infallibile dal dischetto: 1-0 e, addirittura, esultanza sotto la curva rossonera. Il vantaggio immediato spiana la strada al Diavolo, che puo' giocare sul velluto contro un avversario in evidente difficolta'. I siciliani faticano ad imbastire una reazione degna di nota, la porta di Abbiati non corre nessun pericolo. Trema, invece, quella di Sorrentino: al 25' El Shaarawy mette a sedere Von Bergen e colpisce a botta sicura, e' provvidenziale la scivolata di Aronica. Il Palermo reclama al 31' e non ha torto. Con un braccio, Zapata ferma il pallone destinato a Dybala, solo al limite dell'area rossonera: Peruzzo ammonisce il difensore colombiano, che meriterebbe una sanzione piu' pesante. Napoli-Atalanta - Cavani si sblocca, Pandev lo imita e il Napoli riparte. Gli attaccanti ritrovano il gol e gli azzurri battono l'Atalanta per 3-2, conservando il secondo posto e respingendo per ora l'assalto del Milan. Il Napoli sfonda alla prima azione offensiva. Zuniga va giu' dopo un contatto con Giorgi, per l'arbitro Valeri e' rigore. Cavani, a digiuno da 6 partite, ne approfitta per sbloccarsi e per firmare l'1-0 dopo appena 4 minuti di gioco. Il match somiglia ad un monologo partenopeo: Pandev va vicino al raddoppio al 16', quando spara alle stelle da ottima posizione. Un minuto dopo e' Cavani a sprecare un'occasione colossale: solo davanti a Consigli, manda il pallone sul fondo con un morbido tocco sotto. Al 20' fa peggio Hamsik: basterebbe appoggiare il pallone in rete da 4 metri, ma il colpo di testa e' incredibilmente impreciso. Gli errori costano cari e il Napoli paga dazio al 31'. Bonaventura manca goffamente il tap-in davanti alla porta di De Sanctis, il pallone carambola sul petto di Cannavaro e rotola in rete: una beffa e l'1-1 e' cosa fatta. Il San Paolo e' ammutolito e rischia di vivere un altro choc al 33': Carmona pennella una punizione da 25 metri, traversa. I padroni di casa riescono a scuotersi prima dell'intervallo, ma Consigli e' attento sul rasoterra di Hamsik. Il forcing azzurro riprende all'inizio della ripresa. Denis deve trasformarsi da centravanti in difensore per salvare la porta atalantina, prima che Cavani sfiori il palo con una deviazione acrobatica. Fiorentina-Genoa - La Fiorentina ottiene una vittoria sofferta contro il Genoa e resta in scia al Milan in zona Champions. Al Franchi finisce 3-2: i viola piegano il Genoa solo grazie a un autogol dell'ex Cassani. La Fiorentina nel primo tempo fa impazzire il Genoa con il solito possesso palla e dopo venti minuti di 'riscaldamento' le occasioni per i viola fioccano. Ci prova Aquilani due volte, prima con un colpo di testa troppo debole per impensierire Tzorvas e poi con un destro fuori misura da ottima posizione su assist in orizzontale di Ljajic. Il serbo sfiora a sua volta il gol al 23' dopo una splendida combinazione con Jovetic, ma il suo destro termina fuori di un soffio. Il dominio dei viola continua e il fortino del Genoa crolla al 33' con il gol del vantaggio firmato da Aquilani dopo un'azione travolgente di Liajic sulla corsia destra: il serbo va sul fondo, Portanova si addormenta e sull'assist del n.22 Aquilani deve solo buttarla dentro. Vantaggio strameritato, ma l'arbitro non vede una netta spinta di Aquilani su Granqvist. I viola provano a legittimare il vantaggio prima dell'intervallo e sfiorano il raddoppio con un destro da fuori di Pizarro che, complice una deviazione, si stampa sulla traversa. In avvio di ripresa Ballardini prova a mischiare le carte con un doppio cambio: fuori Bertolacci e Tozser, dentro Jorquera e Jankovic. Mosse azzeccate. La Fiorentina spreca altre due occasioni con Cuadrado e Aquilani, poi abbassa la guardia e viene punita da un colpo di testa di Portanova su calcio d'angolo.  Pescara-Chievo - Il Pescara sprofonda, il Chievo vola verso la salvezza. I veneti vincono 2-0 sul campo degli abruzzesi con due gol nel finale e con 35 punti si portano a +10 dalla zona retrocessione. L'equilibrio regge per tutto il primo tempo nonostante la pressione degli ospiti. Dopo 10 minuti di gioco il Chievo spreca una clamorosa chance per il vantaggio con Thereau: il francese, pescato in profondita' da Paloschi, si fa ipnotizzare da Pelizzoli in uscita. I veneti vanno vicinissimi al vantaggio anche al 26' con un destro a giro dal limite di Cofie che centra la traversa. Prima del riposo, ci prova ancora Thereau con un colpo di testa fuori di poco. Il copione non cambia nel secondo tempo: il Chievo spinge, il Pescara si difende. Il risultato si sblocca nel finale quando la squadra di Corini piazza un micidiale uno-due che per gli abruzzesi e' quasi una condanna definitiva. All'88 Stoian capitalizza un veloce contropiede nel migliore dei modi: destro a giro e 1-0. Abbruscato spreca due buone chance per il pareggio, poi nel recupero Thereau sfrutta il passaggio in profondita' di Luciano e con un destro a incrociare beffa ancora Pelizzoli. E per il Pescara e' notte fonda. Siena-Cagliari - Un punto per parte e poche emozioni. Siena e Cagliari si accontentano di un pareggio che, guardando la classifica, fa decisamente piu' comodo ai sardi. La partita del Franchi non regala uno spettacolo memorabile. Lo 0-0 muove la classifica di entrambe le squadre ma per i toscani, terz'ultimi con 25 punti, la situazione resta complicata. Il Cagliari sale invece a 35 punti e fa un altro piccolo passo verso la salvezza. Dopo mezz'ora di sbadigli e' la squadra di Pulga a farsi viva con una doppia occasione. Ibarbo cambia marcia al 32', parte palla al piede sulla trequarti e arriva a tu per tu con Pegolo che lo anticipa in uscita. Sul prosieguo dell'azione e' Nainggolan a provarci dalla distanza con un destro potente che termina di poco alto. Il Siena nel primo tempo combina ben poco, si affida soprattutto ai lanci lunghi e fa fatica ad arrivare in area. I toscani non riescono a sfruttare le fasce, Emeghara e' troppo isolato davanti e ben controllato dalla difesa dei sardi. In avvio di ripresa Iachini manda in campo la seconda punta Reginaldo al posto di Sestu, poi alla mezz'ora i toscani passano al tridente con l'ingresso di Bogdani per Rosina. Aumenta il potenziale offensivo, ma il Siena non riesce mai ad impensierire Agazzi. Al 73' sono i sardi a protestare invano per un contatto in area fra Angelo e Ibarbo: l'attaccante va a terra ma l'arbitro Doveri lascia correre. Alla fine vince la noia e per il Siena e' un'occasione sprecata.     Roma-Parma - Lamela apre, Totti chiude e fa un altro passo nella storia. La Roma batte 2-0 il Parma e rimane in corsa per l'Europa nel match in cui il suo capitano sorpassa Nordahl, portandosi al secondo posto nella classifica di tutti i tempi. Ci si aspettava qualcosa di piu' dai crociati di Donadoni, ma contro questa Roma c'era poco da fare. Si comincia con Andreazzoli che conferma il 3-4-2-1 e ancora una volta esclude Osvaldo dall'11 titolare. L'unica punta e' capitan Totti con Florenzi e Perrotta alle sue spalle. Esterni molto offensivi a centrocampo: Marquinho e Lamela, mentre al fianco di De Rossi c'e' Tachtsidis. Parma in campo con il 3-5-2, Donadoni rinuncia al tridente e si affida alla coppia Amauri-Sansone, con Biabiany in panchina. La novita' e' Ampuero a centrocampo. Ottimo avvio della Roma che gia' al 7' passa in vantaggio con Lamela che devia in rete il destro al volo di De Rossi. Parma in confusione, Roma che crea tante occasioni, ma che non riesce a chiudere la partita. Totti impegna Mirante, serve assist di tacco ed e' sempre un pericolo, anche se al 15' e' Perrotta a centrare la traversa. Ancora Perrotta (dubbio fallo in area di Lucarelli) e poi Lamela vanno vicini al 2-0 e solo nell'ultimo quarto d'ora il Parma riesce a farsi vedere dalle parti di Stekelenburg, ma i tentativi di Parolo non hanno fortuna. Nella ripresa la Roma riparte come aveva chiuso, Totti al 2' calcia una splendida punizione che prima si infrange sulla traversa e poi carambola sul palo. Il Parma e' piu' vivo, risponde con Amauri, poi con il legno colpito da Paletta di testa, quindi con Parolo fermato in angolo da Burdisso. Al 25' Totti segna sulla punizione dal limite che si era guadagnato. E' il gol numero 226 in Serie A che vale il sorpasso su Nordahl e il secondo posto nella classifica cannonieri di tutti i tempi. Poteva arrivare anche il 227° ma Mirante e' bravo a salvarsi in angolo. Finisce 2-0, la Roma continua la rincorsa europea, la cura Andreazzoli sta dando i suoi frutti. Da rivedere il Parma. Torino - Lazio - Sotto una vera e propria bufera di neve e su un campo ai limiti dell'impraticabilita' (e forse oltre...), il Torino batte, un po' fortunosamente, la Lazio. La rete decisiva e' di Jonathas al 32' del secondo tempo. Per la Lazio e' la terza sconfitta consecutiva, in classifica i biancocelesti vengono agganciati dalla Roma a 47 punti, insieme all'Inter che pero' ha una partita in meno. Per i granata, invece, e' la quasi certezza della salvezza. I padroni di casa partono con Bianchi in panchina, davanti c'e' la coppia Meggiorini-Barreto. Lazio con la sorpresa Onazi nel ruolo di trequartista, in difesa ci sono Cana e Ciani. Subito un pericolo per parte. Prima Cerci da calcio da fermo mette Glik solo davanti al portiere. Sull'uscita di Marchetti il difensore cerca palesemente il contatto e Tagliavento lo ammonisce per simulazione. Al 10' Gonzalez se ne va sulla sinistra e pennella morbido per la testa di Cana che centra in pieno il palo con Gillet immobile. Poi lo stesso Gonzalez la mette fuori al volo di destro. Cinque minuti dopo Ciani si rende protagonista di un doppio sciagurato intervento che compromette la partita dei biancocelesti. Al 15', per non far scappare Barreto, che si era liberato con un numero di prestigio a centrocampo, lo strattona beccandosi il giallo. Un minuto dopo il difensore francese falcia lo stesso Barreto e viene espulso. La Lazio 'tiene botta' e per lunghi tratti continua a tenere il campo con autorita' difendendosi in maniera ordinata. Fondamentali diventano Lulic, Ledesma e Gonzalez che rientrano a turno per dare una mano ai 4 della difesa. E l'inferiorita' numerica non sembra neanche esserci. Le due squadre battagliano a centrocampo sul filo dell'equilibrio e, a parte qualche conclusione da fuori area e alcune incursioni degli esterni Santana e Cerci, il primo tempo si chiude senza grossi sussulti dopo un solo minuto di recupero. La ripresa inizia con una fenomenale azione in solitario di Lulic che si fa tutta la fascia sinistra e arriva in area, dove serve Kozak che perde l'attimo e spreca tutto. Cerci prova a imitare il diretto avversario, lo ferma all'ultimo secondo Radu. Nel frattempo continua a nevicare e la partita diventa un qualcosa a meta' con il pattinaggio. Nel mischione e' la Lazio a fare la figura migliore non rinunciando mai a proporsi in avanti. Il Torino invece e' farraginoso e senza idee. Ma in generale tutto il secondo tempo e' davvero poco interessante. Si arriva senza tiri in porta al 31', quando Tagliavento sospende per 4' il match per consentire lo spazzamento della neve dalle linee che delimitano il campo. I tecnici ne approfittano per fare i loro cambi: Petkovic fa entrare Ederson e Biava, Ventura Jonathas per Barreto. La scelta della prudenza non premia l'allenatore laziale: proprio il neo entrato Jonathas, al primo pallone toccato, segna al volo in torsione su corner di Cerci. Vantaggio un po' immeritato per i granata. Entra anche Saha. Gli ospiti ci provano con qualche mischia, ma sono gli uomini di Ventura ad andare vicini al raddoppio con Bianchi. Finisce cosi', con la squadra di Ventura che corre sotto la neve a festeggiare con i suoi tifosi un risultato fondamentale.