Remuntada al Camp Nou
Champions League, troppo Barcellona per il Milan: super Messi e 40, Diavolo fuori
Troppo Barcellona, troppo Messi per il Milan: al Camp Nou i blaugrana dominano e vincono 4-0 qualificandosi ai quarti di Champions League. I rossoneri non sono riusciti a difendere la clamorosa vittoria 2-0 dell'andata a San Siro: decisivo, in negativo, il palo di Niang a tu per tu con Valdes, sullo 0-1 e pochi secondi prima del raddoppio del solito, immenso Leo. Ma la squadra del duo Vilanova-Roura ha meritato per tutti i 90', controllando il gioco come nelle migliori serate targate Guardiola. Messi show - Senza Pazzini, Allegri punta su Niang ma il giovanissimo francese non entra bene in partita, difendendo poco palla e sbaglando molti passaggi. E al 5', al primo affondo, il Barça passa con una magia della Pulce Messi: controllo al limite e sinistro all'incrocio in un fazzoletto. Il Milan subisce il tiki-taka catalano, e al 13' è il superbo Iniesta, da fuori, a costringere Abbiati al grande intervento (con traversa annessa). Al 38' l'occasione irripetibile per il Diavolo: Montolivo lancia dalla propria metà campo, Mascherano liscia e Niang s'invola verso la porta avversaria, diagonale secco e palo pieno. Ribaltamento di fronte, errore di Ambrosini in anticipo, palla a Messi ed è una sentenza: 2-0 da fuori, doppietta e primi gol su azione contro le italiane. Villa poi Alba - Nella ripresa il copione non cambia: il Barcellona tiene palla e il Milan, schiacciato, non riesca a ripartire. Al 10' il gol che manda in fumo anche l'ipotesi supplementari: lancio filtrante di Xavi, Constant prova a intervenire ma non c'arriva e Villa può controllare con calma e infilare sul secondo palo con un sinistro morbido. Allegri, alle corde, manda dentro Robinho e l'ex Bojan, che ha un ottimo impatto. Il brasiliano viene anticipato nell'area piccola, poi l'assedio al 90' finisce malissimo: punizione dalla trequarti per il Milan, Binho e Muntari (entrato per Ambrosini) combinano un pasticcio e in contropiede Sanchez serve il solo Jordi Alba che chiude i conti. Giusto così, perché il Milan giovane e volenteroso di Allegri non ha ancora esperienza, carisma e qualità sufficienti per entrare tra le prime 8 squadre d'Europa.