Dottore in miracoli
Valentino Rossi, una speranza per Valencia: le sue 10 leggendarie rimonte
Incassata la delusione per il ricorso respinto dal Tas di Losanna, in definitiva, la domanda è: su una pista che non ama e dove ha vinto solo 2 volte su 16 (con 8 podi. Lorenzo 12 gp, 2 vittorie, 4 podi), un Valentino Rossi che parte dietro a tutti può sperare nella remuntada? La risposta possono darcela i due nemici. Moto2 2012, Valencia: Marquez penalizzato parte 33° e ultimo. E vince. MotoGp 2004, Qatar: Rossi e Biaggi retrocessi rispettivamente 23° e 24°, Vale cade al sesto giro, Max chiude 6°: finora è la rimonta record in classe regina. Vale proverà a far fruttare il tesoretto di 7 punti su Lorenzo e vendicare il titolo 2006 lasciato proprio a Valencia, dopo la scivolata che vanificò gli 8 punti in più su Hayden. Difficile scattando alla 25esima posizione, ma il Dottore è laureato in rimonte. Ecco le 10 più clamorose della sua carriera. Donington 2000: da 4° a 14°, poi 1°. Storica, è il primo successo in 500, in sella alla Honda Nsr su un tracciato che adora. Dopo una partenza sbagliata si ritrova 14° alla prima curva. Da lì scatta la risalita, su pista bagnata. La MotoGp l’ha inserita fra i “Grandi Classici” nel suo canale Youtube. Sepang 2002: da 8° a 2°. Un’annata magica, quella della nascita della MotoGp (motori 1000 cc a 4 tempi), battezzata con il titolo: con la Honda Rc211V arrivano 11 vittorie (record personale), un ritiro (Brno, gomma posteriore dechappata) e 4 secondi posti, di cui uno a Sepang: era partito 8°. Valencia 2005: da 15° a 3°. Nel secondo anno di Yamaha, e di nuovo da campione del mondo, tira fuori un numero impressionante: parte 15°, al primo giro è 8°, al sesto già 3°. Vince Melandri, scappato al via con circa 4 secondi che Rossi non ha più colmato. Una gara da prendere a riferimento, in vista di domenica. Donington 2006: da 12° a 2°. È l’anno della beffa di Hayden e delle gomme traditrici, ma le rimonte con la Yamaha sono due. La prima nel “solito” Donington Park: parte 12° e arriva 2°. Sachsenring 2006: da 10° a 1°. Due settimane dopo si migliora: parte dalla casella 10 e trionfa, con un capolavoro all’ultima curva, tenendo dietro tre Honda. Sale poi sul podio con la maglia dell’Italia campione del mondo, quella numero 23 dell’amico Materazzi. Assen 2007: da 11° a 1°. Leggenda. Con le prove sotto la pioggia, si qualifica 11°. Ma nell’Università delle moto il Dottore, con una Yamaha tricolore, tiene lezione e bastona tutti in gara, Stoner compreso. Barcellona 2008: da 9° a 2°. L’anno delle rimonte è il 2008, quello del ritorno al titolo dopo 2 anni. Al Montmelò, un’altra delle piste preferite, Pedrosa è imprendibile ma Rossi è 2° dopo aver giocato al gatto col topo con Stoner. Australia 2008: da 12° a 2°. Australia, altra pista magica per Valentino. Nelle prove ufficiali cade a 15 minuti dalla fine, si stira i muscoli del collo e non migliora il 12° posto in griglia. Ma in gara si supera, arrivando secondo. Valencia 2008: da 10° a 3°. Ancora Valencia. Weekend un po’ bagnato - e Rossi va benino - un po’ asciutto, e Rossi affonda, sbottando in tv «questo circuito fa schifo» e bollando la pista: «Sembra un parcheggio». Si qualifica decimo, ma poi, grazie all’adrenalina e alla rabbia (domenica avrà forse gli stessi sentimenti?), strappa il terzo posto. Sepang 2010: da 9° a 1°. In Argentina, lo scorso aprile, Rossi risale dall’ 8° posto e vince (l’ultima grande rimonta in ordine di tempo), con Marquez che gli va addoso e cade: è la prima crepa fra i due, prima della sportellata di Assen e dei fatti di Sepang. Ma quella in Malesia del 2010 è un’impresa altrettanto importante. È l’ultima gara prima del passaggio in Ducati, e piove, Rossi sbaglia la prima curva e si ritrova 9°. Ma nel giorno che laurea Lorenzo campione MotoGp per la prima volta, Vale non ci sta, recupera e si prende tutti i riflettori, per il trionfo numero 46 in Yamaha. di Tommaso Lorenzini @Texbomb