I vincitori
Finale di Champions League, le pagelle del Barcellona: Suarez-Messi-Iniesta, che roba
Finale di Champions League, le pagelle del Barcellona. Ter Stegen 6.5: il portiere di coppa dimostra piedi alla Neuer, meno sicuro tra i pali. Ma ottimo su Marchisio all’89’. Dani Alves 6.5: il brasiliano, forse all’ultima apparizione con la maglia dei catalani, si vede negare da Buffon una rete già fatta. Nervoso, protesta tantissimo. Mascherano 6.5: parte intimidito, con la paura addosso, poi il gol di Rakitic lo sveglia e salva in scivolata su un perfetto taglio in area di Pogba. Da lì in poi è perfetto. Piqué 7: il punto debole dello squadrone di Luis Enrique sarebbe la difesa. Sarebbe. Invece Piqué sbroglia varie situazioni, soprattutto di testa. Jordi Alba 6: Marchisio e Lichtsteiner gli fanno passare una serata tribolata, lui non spinge come al solito. Rakitic 7: il croato realizza uno dei gol più rapidi delle finali di Champions. I suoi meriti, comunque, vanno molto oltre, dato che detta i ritmi ai suoi, scalando le marce o pigiando sull’acceleratore (dal 90’ Mathieu sv). Busquets 7: è il meno appariscente tra gli spagnoli, epperò dà sempre tanta sostanza. Anche in una formazione di fenomeni c’è bisogno di uno come lui, sempre al posto giusto. Qualità che gli fa toccare un’infinità di palloni, quasi sempre con sapienza. Iniesta 7.5: passaggio magico, da calcetto, in spazi strettissimi a Rakitic. Ma non solo. L’illusionista specialista delle finali fa sempre la differenza. I tre “mostri” lo oscurano mediaticamente, ma il cavaliere pallido è la torta (dal 78’ Xavi 6: di stima per la sua immensa carriera). Messi 7.5: cambi di gioco da sballo all’inizio, slalom nella ripresa e il tiro che spacca l’equilibrio. Non un match da leggenda per la Pulce, che in ogni caso vincerà per distacco un altro Pallone d’oro. Suarez 7.5: dopo 39 minuti di nulla, il Pistolero si accende all’improvviso, sfiorando il palo e quindi impegnando Buffon in angolo. Nella ripresa, si presenta davanti al portierone bianconero e prova a batterlo d’esterno a fil di palo, ma Gigi gli dice ancora no. Poi trova il tap-in vincente che decide la Champions 2015 (dal 94’ Pedro sv). Neymar 7: quando accarezza il pallone, è pura poesia; quando fa le sue scenate, andrebbe preso per le orecchie. Gli annullano un gol per fallo di mano (giustamente), si rifà a tempo scaduto. (M.S.K.)