Nero su bianco

Fifa, parla l'ex uomo ombra di Blatter: "Temo per la mia vita, ma voglio parlare. Neppure la morte fermerà questa valanga"

Leonardo Grilli

Il terremoto nella Fifa non accenna a fermarsi. Anzi, rischia di provocare un vero e proprio tsunami. E la prima onda sembra essere l'ex vice-presidente di Blatter, Jack Warner, che dalla sua Trinidad minaccia di vuotare il sacco. “Temo per la mia vita - ha dichiarato - ma neppure la morte fermerà questa valanga. Blatter sa perché è caduto. Anch'io”. Dopo il suo rimpatrio da Zurigo, l’incriminazione da parte dell’Fbi e l’esilio forzato nella sua isola caraibica, Warner sembra deciso a parlare: “voglio andare avanti fino in fondo e denunciare tutta la corruzione al vertice della Fifa, compreso Blatter, del quale sono stato a lungo l’uomo ombra”. Durante un messaggio a pagamento trasmesso dalla tv locale di Trinidad e Tobago, l'ex numero due ha promesso di portare documenti e prove che accuserebbero direttamente il presidente dimissionario. Vedremo se manterrà la sua parola. Problemi di “stato” - La questione che più interessa alle federazioni di calcio dei vari Paesi è la scelta di chi ospiterà i mondiali di calcio. Perché, ovviamente, è lì che ruota la maggior parte dei profitti. E infatti proprio il Mondiale 2022 in Qatar è al centro del ciclone. La “questione araba” era già saltata alla ribalta per i problemi climatici difficilmente gestibili durante una partita di calcio. Dopo gli scandali delle mazzette e della corruzione, se ora il 2022 dovesse saltare c’è la fila fuori dalla porta per rimpiazzare il Qatar. Prima fra tutti l’Inghilterra, che secondo il ministro della Cultura britannico, John Whittingdale, è pronta e ha le strutture adatte per organizzare l’evento.