Intervista alla Gazzetta

Milan, Silvio Berlusconi: "Tratto con il presidente cinese Xi Jinping, ha rispetto per noi e vuole che io resti"

Giulio Bucchi

La Cina vuole che il Cav rimanga al Milan. In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, è lo stesso Silvio Berlusconi a confermare la trattativa con il capo dello stato cinese Xi Jinping: "Ha molto rispetto per noi, là il brand Milan tira ancora tanto. Non posso dire ora cosa accadrà, ho il dovere di trovare nuove risorse". "Non ho nessuna esigenza di vendere", ribadisce il presidente, in sella dal 1986, che però conferma l'intenzione di far entrare nuovi capitali perché "è molto difficile al giorno d'oggi che una sola famiglia riesca a reggere il peso economico di una società", anche se ci sono "situazioni eccezionali" come la Juventus degli Agnelli. Di sicuro, però, sia il capo di stato Xi sia gli altri eventuali acquirenti cinesi, tra cordate varie (da quella guidata dal broker thailandese Bee Taechaubol, messa in ghiaccio, alla dama misteriosa Wang Xingxian, emissaria del governo di Pechino), sono tutti d'accordo su una cosa: "Vogliono che io rimanga, chi pensa di trattare l'acquisto del Milan lega il marchio del club in modo inscindibile alla mia persona. In effetti - ricorda ancora l'orgoglioso Silvio - non può essere altrimenti, visto quanto la mia famiglia ha fatto per il Milan in tutti questi anni". Se non si troverà un accordo, però, "mi toccherà tentare il rilancio", all'insegna dei giovani italiani. Scelta comunque di ripiego, perché la vera strada per "riportare il Milan alle posizioni che merita" par di capire dalle parole dello stesso Berlusconi è solo una: trovare soldi freschi dall'estero.