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Calcio, Massimo Moratti sul ritorno all'Inter: "Anche i Barilla hanno ricomprato dagli stranieri"
Ci sono amori brevi, ma intensi che rimangono nella memoria vivi e ciclicamente tornano a galla. E chissà che non possano tornare davvero come nel caso dell'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti e il tecnico José Mourinho. Sul concetto di cicli storici l'ex patron nerazzurro insiste parecchio, il suo secondo lui è chiuso, ora il club è nelle mani dell'indonesiano Eric Thohir. Negli ultimi giorni erano circolate voci di un possibile nuovo interessamento del vecchio presidente e riprendersi il giocattolo. Moratti nega, ma non chiude la porta: "Quando uno vende un'azienda agli stranieri, poi può aqnche ricomprarla - ha detto Moratti al Giorno - Lo fece Barilla, a suo tempo. Ma non è vero che sto per riprendermi l'Inter". Triplete - La coppia Moratti-Mourinho ha segnato uno dei periodi più vincenti della storia interista, frutto secondo l'ex presidente di un mix indovinato: "In due facevamo una gran coppia. Lui ci metteva l'estro, ma anche il rispetto per l'azienda, per l'organizzazione societaria. José era molto scrupoloso e molto attento alle esigenze del club". José Renzi - La scelta dei collaboratori "per chi esercita la leadership" è fondamentale secondo Moratti, che su Renzi ha la sua riserva: "Mi piace la sua consapevolezza dell'urgenza. Lui è un velocista ma qui c'è da correre una maratona". A Matteo Renzi potrebbe servire un Mourinho: "Ah, Mou! - esclama Moratti - All'inizio chi sta a capo di un'organizzazione, sia essa un governo o un'impresa, ha un obbligo: saper scegliere di chi circondarsi". Renzi però passa per essere un grande accentratore, come Silvio Berlusconi?: "Per carità. Per fortuna sono molto diversi, vengono da origini distinte e distanti".