Appiano Gentile

Roberto Mancini, la prima conferenza stampa dopo il ritorno all'Inter: "Miro al terzo posto"

michele deroma

"Non pensavo di tornare all'Inter: è successo tutto in fretta, vuol dire che avevo fatto qualcosa di buono". Sono le prime parole di Roberto Mancini, all'inizio della sua seconda avventura sulla panchina dell'Inter, dieci anni dopo il primo "colpo di fulmine" del 2004. Mancini ha rivelato che i primi contatti con i dirigenti nerazzurri ci sono stati proprio giovedì sera: una notte di riflessione, fino al sì del tecnico di Jesi e al ribaltone sulla panchina dell'Inter. Poi, subito gli obiettivi: "Non ho la bacchetta magica, ma voglio tornare a vincere. Per questa stagione? Miro al terzo posto". "Serve anche fortuna" - "Non conosco tutti i giocatori - ha affermato Mancini - e per questo non posso fare paragoni con il passato: ho visto il progetto e ci credo. Sono felice di poterlo seguire, con grande entusiasmo". Parole su Mazzarri: "E' molto bravo: dieci anni fa arrivavo in una squadra che non vinceva da tempo, e anche ora c'è da lavorare, sperando in un pizzico di fortuna. Bisogna fare bene il lavoro di tutti i giorni: questo è importante". Su Calciopoli: "Ho sempre detto quello che pensavo. Oggi io devo pensare al campo, e non parlare più di quanto accaduto: per migliorare serve anche questo salto di qualità. In Inghilterra pensano più al campo, dobbiamo farlo anche noi. Moratti? Mi ha chiamato e mi ha detto che è felice del mio ritorno. Non è lontano dall'Inter: io lo devo ringraziare perché mi ha scelto dieci anni fa ed è stato un grande presidente". E quando gli chiedono, più che altro per provocarlo, se Balotelli potrebbe mai tornare in nerazzurro, lui secco risponde: "No. Mario sta bene a Liverpool". Il progetto tattico - "Ho delle idee che sono le mie idee, ma devo anche parlare con i giocatori, per capire che cosa pensano", ha proseguito l'allenatore marchigiano. Qualche nome: "Ammiro Medel, mentre Nagatomo è uno dei migliori calciatori giapponesi. Vidic ha cambiato campionato e si deve ambientare: Guarin è un giocatore molto importante, ma devo capire qual è la migliore posizione perché possa esprimersi al meglio. Kovacic è giovane e può diventare un campione. A tutti comunque servono entusiasmo e felicità". Intanto, sul campo della Pinetina, in allenamento Mancini ha provato la sua prima Inter. Senza i nazionali, è comunque una prima indicazione del progetto tattico del nuovo tecnico: la formazione schierata con il 4-3-1-2 era formata da Carrizo; Nagatomo, Vidic, Juan Jesus, Dodò; Obi, M'Vila, Guarin; Palacio; Icardi e Osvaldo.