Effetti collaterali

Coppa d'Africa, il rischio ebola fa tremare il calcio

Eliana Giusto

L'ebola fa tremare anche il calcio. In vista delle prossime partite di qualificazione per la Coppa d'Africa, il rischio di contagio fa salire la tensione fra i calciatori africani che militano in Italia e che rientrano in patria per unirsi alle rispettive nazionali. Riunione in vista - Infatti, come riporta Ansa.it, anche se già da agosto non si gioca più in Sierra Leone, Liberia e Guinea, non ci sono per ora altre precauzioni particolari. I club stanno seguendo l'evolversi della vicenda e sono in contatto con il ministero della Salute. L'associazione medici sportivi - ha riferito Enrico Castellacci, medico della nazionale - si riunirà nei prossimi giorni per approfondire la "delicata situazione". In partenza - Del resto dai romanisti Gervinho e Keita, che andranno a giocare rispettivamente in Congo e in Etiopia, a Badu dell'Udinese che giocherà contro la Guinea (Paese ad alto rischio) in Marocco, fino a Mbaye dell'Inter e Dramè dell'Atalanta, entrambi senegalesi che saranno impegnati in patria contro la Tunisia il 10 e in trasferta il 15 ottobre, le partenze per l'Africa sono davvero tante... Giocatori in fuga - E la psicosi da virus ha già fatto la sua prima "vittima", Lass Bangoura del Rayo Vallecano, che ha lasciato il ritiro della Guinea per paura di Ebola (nel Paese, ad alto rischio, sono già quasi 1.000 i casi confermati e 739 i morti). Il club gli aveva chiesto di non rispondere alla convocazione, ma Bangoura era partito ugualmente. Ma il fatto che molti dei convocati provenissero dalla Guinea stessa lo ha convinto a fare le valigie e ad andarsene.