Bocciato

Juventus, flop Europa League. Antonio Conte condannato a restare: nessuna big lo vuole

Giulio Bucchi

Il nuovo, doloroso flop europeo blinda Antonio Conte: al 99% il tecnico resterà sulla panchina della Juventus anche nel 2014/15. Sembra un paradosso, ma non lo è. L'eliminazione dall'Europa League per mano del Benfica, a un passo dalla finale che si giocherà proprio a Torino, è una macchia su una stagione (e un triennio) a tratti esaltante ma a cui è mancato il suggello continentale. L'anno scorso fu il Bayern Monaco a far fuori la Signora dalla Champions, quest'anno è arrivato il drammatico pomeriggio di Istanbul contro il Galatasaray, con Sneijder a sbattere fuori i bianconeri a sorpresa. Una amarezza da cui i tifosi sognavano di riprendersi con la "coppa minore". Niente da fare, si dovranno accontentare con il sempre più probabile terzo scudetto consecutivo (basta una vittoria lunedì sera contro l'Atalanta, in casa). Secondo voi quello di Conte è un fallimento? Votate il sondaggio   Panchine in movimento - Dopo un campionato da 102 punti potenziali (e 207 totali in tre stagioni) e due supercoppe italiane vinte, è difficile parlare di "fallimento". Ma la sensazione è che fuori dai confini nazionali la Juve sia ancora una piccola Signora, nonostante l'arrivo di un quasi top player come Tevez, l'esplosione di Pogba, la sorpresa Llorente, la conferma di Vidal e del blocco italiano in difesa. E questo non può pesare sulle spalle di Conte. Sempre a caccia di motivazioni, il tecnico leccese è da mesi in predicato di lasciare Torino e cercare gloria in una big straniera. Dura farlo oggi, con l'ennesima bocciatura nelle coppe. E dire che il mercato delle panchine sarebbe l'ideale, movimentato com'è: cambieranno tecnico il Barcellona (addio certo per l'argentino Tata Martino), il Manchester United (Ryan Giggs sembra più un traghettatore che il dopo-Moyes), il Manchester City (Pellegrini è in lotta per il titolo, ma a livello Champions non convince), l'Arsenal (il totem Arséne Wenger è in scadenza), il Monaco (Ranieri vacilla). E restano le incognite Psg (per quanto tempo il pur vincente in casa Blanc accontenterà gli esigenti emiri?) e Bayern Monaco (Guardiola, travolto dal Real di Ancelotti in Europa, non ha conquistato i tedeschi). Il contratto di Conte - Nessuna di queste, per ora, sembra puntare a Conte. Che non a caso sta trattando con la Juve per il rinnovo fino al 2017 del suo contratto in scadenza nel 2015, con ritocco dell'ingaggio dagli attuali 3 milioni a 5 milioni grazie a bonus vari. Il presidente Andrea Agnelli vorrebbe anche porre una clausola da 20 milioni nel caso il tecnico se ne vada prima, ma Conte nicchia. Ormai l'obiettivo è chiaro: se resterà (e probabilmente resterà), sarà solo e soltanto per centrare l'obiettivo grosso. Che non si chiama più scudetto, ma Champions League. Per la Juve, per i tifosi. E per se stesso, per potersi scegliere una grande d'Europa con in tasca la patente da miglior tecnico del continente. di Claudio Brigliadori