Rivoluzione
Ferrari, si dimette Stefano Domenicali
Terremoto in Ferrari: Stefano Domenicali non è più il team principal. Il capo della Gestione sportiva del Cavallino si è dimesso. Una decisione che il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva in qualche modo annunciato lo scorso venerdì: "Lavoreremo giorno e notte per migliorarci e prenderemo le decisioni che dobbiamo prendere". Una frase che nascondeva, ma non troppo, la rivoluzione in arrivo. Troppo deludente l'inizio del mondiale di Formula 1, così come in definitiva è stata deludente la scorsa stagione. Al posto di Domenicali arriva Marco Mattiacci, attuale presidente e ad di Ferrari in Nord America. Le parole di Montezemolo - Il comunicato che ha ufficializzato l'avvicendamento è arrivato alle 12.16 di lunedì 14 marzo: "La Ferrari ha preso atto delle dimissioni di Stefano Domenicali e lo ringrazia per avere servito l’azienda con grande dedizione in ruoli di crescente responsabilità per 23 anni. A Stefano Domenicali gli auguri più sinceri per il futuro". Montezemolo ha accettato il passo indietro e ha dichiarato: "Ringrazio Stefano Domenicali non solo per il suo costante contributo e impegno, ma per il grande senso di responsabilità che ha saputo dimostrare anche oggi anteponendo l’interesse della Ferrari al proprio. Ho stima e affetto per Domenicali, che ho visto crescere professionalmente in questi ventitré anni di lavoro insieme e per questo gli auguro ogni successo per il suo futuro. Voglio anche augurare buon lavoro a Marco Mattiacci, un manager di valore che conosce bene l’azienda e che ha accettato con entusiasmo questa sfida”. "Mi assumo la responsabilità" - Da par suo, il team principal uscente, ha spiegato: "Ci sono particolari momenti nella vita professionale di ognuno di noi in cui ci vuole il coraggio di prendere decisioni difficili e anche molto sofferte. E’ ora di attuare un cambiamento importante. Da capo, mi assumo la responsabilità – come ho sempre fatto - della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo, a cui sono molto legato. Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini della squadra, i piloti e i partner per il magnifico rapporto avuto in questi anni. A tutti auguro che presto si possa tornare ai livelli che la Ferrari merita. Infine, vorrei fare l’ultimo ringraziamento al nostro Presidente per avermi sempre sostenuto e un saluto a tutti i tifosi con il rammarico di non aver raccolto quanto duramente seminato in questi anni”. Poche luci, molte ombre - L'epoca Domenicali, in Ferrari, non è stata gravida di successi. L'ex responsabile della Gestione sportiva verrà ricordato più che altro come l'uomo dei "titoli sfuggiti". Subentrato al posto di Jean Todt alla fine del 2007, ha vinto al muretto il titolo costruttori 2008 (quando Felipe Massa si vede sfuggire il mondiale proprio all'ultima curva). Non solo Massa, però. All'ultima curva è svanito anche il mondiale di Fernando Alonso nel 2010, con tutta probabilità la delusione più cocente, dovuta a un errore tattico nel Gp di Abu Dhabi. Sempre all'ultima curva, Alonso ha perso anche il mondiale del 2012. E dopo quella gara, per il Cavallino, è iniziato un lungo periodo tribolato, contraddistinto più dalle sconfitte che dalle rare vittorie. Erano grandi le speranze riposte in questa stagione 2014, dove la rivoluzione del regolamento e l'arrivo di Kimi Raikkonen avevano fatto sperare in un repentino ritorno ai fasti di qualche anno fa. Una speranza evaporata dopo due gare, quando si è capito che il gap con la Mercedes (e non solo) si è rivelato enorme. Per la Ferrari una nuova stagione tutta in salita, una salita che ha spinto Domenicali a lasciare.