Nuovo atto
Calcioscommesse, 36 indagati a Bari: i giocatori spendevano soldi per feste ed escort
Calcioscommesse, nuovo atto: mercoledì mattina sono stati notificati avvisi di chiusra delle indagini a 36 soggetti, tra cui 27 calciatori in attività ed ex, al termine di tre distinti filoni di indagine della Procura del capoluogo pugliese. Nel primo avviso il reato contestato agli atleti è concorso in frode sportiva in relazione a due partite, Bari-Treviso 0-1 del 10 maggio 2008 e Salernitana-Bari 3-2 del 23 maggio 2009. In entrambi i casi le partite sarebbero state vendute per somme di denaro. Nel secondo avviso, invece, compaiono i nomi di 6 calciatori (4 ex del Bari). Anche in questo caso il reato contestato è concorso in frode sportiva, per la presunta combine di Bari-Sampdoria 0-1 e Palermo-Bari 2-1 della stagione 2010/2011. Scagionati l'allora tecnico dei pugliesi Antonio Conte e l'ex Andrea Ranocchia, oggi all'Inter: non avevano avuto responsabilità sulle combine in questione e non dovrebbero avere ripercussioni nemmeno dal punto di vista della giustizia sportiva. I calciatori coinvolti - Le due partite, secondo la Procura, furono vendute dai calciatori in cambio di 220.000 euro complessivi. In occasione di Bari-Treviso, avrebbero intascato 70.000 euro consegnati dal calciatore del Treviso William Pianu ai baresi Ivan Rajcic, Vincenzo Santoruvo, Davide Lanzafame, Jean Francois Gillet, Marco Esposito, Nicola Belmonte, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Massimo Ganci e Vitangelo Spadavecchia. Per far vincere la Salernitana, invece, Ganci e il salernitano Luca Fusco insieme al team manager dei campani Cosimo D'Angelo avrebbero offerto 150.000 euro a 16 calciatori del Bari, e al faccendiere Angelo Iacovelli, factotutm del Bari accusato di favoreggiamento reale. A ricevere 7.000 euro a testa, in questo caso, secondo l'accusa, sarebbero stati i baresi Andrea Masiello, Cristian Stellini, Lanzafame, Vitali Kutuzov, Esposito, Nicola Santoni, Alessandro Parisi, Daniele De Vezze, Gianluca Galasso, Simone Bonomi, l'attuale capitano Francesco Caputo, Gillet (oggi al Torino), Corrado Mario Colombo (che aveva tirato in ballo Conte), Raffaele Bianco, Mark Edusei e Stefano Guberti. Secondo indiscrezioni, parte dei soldi vinti grazie alle scommesse illegali i giocatori avevano accomulato un fondo da utilizzare a fine stagione, per festeggiare in locali notturni tra alcool ed escort. La fetta per gli ultrà - C'è poi il terzo provvedimento che riguarda tre capi ultrà del Bari, già arrestati il 10 maggio 2012, a cui viene contestato il concorso in violenza privata, per aver minacciato e preso a schiaffi un calciatore del Bari, nonchè per aver costretto la squadra pugliese a perdere le partite contro il Cesena e la Sampdoria, sempre relative alla stagione 2010/2011. Ai capi ultrà viene inoltre contestata la tentata aggressione ad un calciatore biancorosso, intento a sottoporsi al controllo antidoping, al termine di Bari-Chievo del 20 marzo 2011. Secondo gli inquirenti minacciarono i calciatori così: "Siete ultimi, avete fatto questo campionato di... (nel 2011 il Bari arrivò ultimo in campionato e retrocesse in B, ndr) non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani (in occasione di Cesena-Bari, ndr) dovete perdere". E ancora: "Io sono in debito con gente pericolosa e rischio di morire e ho bisogno di soldi (...). Voi ora ci dovete fare un favore a noi, perché a voi non vi abbiamo mai rotto le scatole, non vi abbiamo mai alzato le mani, non vi abbiamo contestato, vivete da Dio... se volete fare una vita tranquilla fino a fine anno".