Minaccia Ferrari: niente F1

Dario Mazzocchi

La Ferrari abbandonerà la F1 se dal prossimo anno passerà la proposta di Max Mosley del tetto di spese e doppio regolamento. È quanto emerso dal Consiglio di amministrazione della Ferrari tenutosi oggi a Maranello. All'incontro era presente anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo, contrario al nuovo regolamento che Max Mosley ha intenzione di imporre nel 2010 in F1: quello del tetto alle spese (45 milioni di euro) e del doppio regolamento. Quest'ultimo prevede agevolazioni nel regolamento tecnico per i team che rispetteranno il budget e limitazioni invece per coloro che non rientreranno nel tetto di spese. Già il 27 ottobre dello scorso anno la Ferrari aveva minacciato di lasciare la F1 quando la Fia propose l'introduzione del motore unico. Sabato scorso, a poche ore dal via del Gran premio di Spagna, anche la Toyota aveva minacciato di abbandonare il circus della Formula 1 e nella fila di chi si lamenta compaiono altri top team come McLaren, Renault, Bmw e Red Bull. Finché sono stati i giapponesi della scuderia per la quale corre anche l’italiano Jarno Trulli, pareva si trattasse soltanto di un piccolo incendio facile da spegnere. Ma le parole che giungono da Maranello rischiano solo di aizzarlo. Non è nemmeno la prima volta che il Cavallino prende in seria considerazione l’ipotesi di smontare baracca e burattini: il vecchio patron Enzo Ferrari nel 1986 aveva fatto progettare una monoposto per la Formula Indy. Solo l’intervento di Bernie Ecclestone ricucì lo strappo. Ora non rimane che attendere: potrebbero solo essere duri scambi di battute tra nemici, oppure molto di più. Questo il testo del comunicato: «Il CdA ha esaminato gli sviluppi legati alle recenti decisioni prese dalla Federazione Internazionale dell'Automobile nel Consiglio straordinario del 29 aprile 2009 nonostante questa riunione fosse stata inizialmente convocata solo per una questione disciplinare. Tali decisioni prevedono - per la prima volta nella storia della Formula 1 - un Campionato 2010 con un doppio standard regolamentare, basato su regole tecniche e parametri economici arbitrari. Il Consiglio ritiene che se questo sarà il quadro normativo della futura Formula 1, verrebbero definitivamente meno le ragioni che hanno motivato la presenza della Ferrari nel Campionato Mondiale durante sessanta edizioni, unico costruttore ad avervi ininterrottamente partecipato fin dalla sua istituzione nel 1950. Il Consiglio ha anche espresso disappunto per il metodo seguito dalla FIA nell'adottare decisioni così gravi rifiutando un'effettiva concertazione con i costruttori ed i team; ciò è avvenuto in spregio alle regole di governance che hanno contribuito allo sviluppo della Formula 1 negli ultimi 25 anni, nonchè a chiari impegni contrattualmente assunti con la Ferrari dalla Federazione stessa in materia di stabilità regolamentare. Norme uguali per tutti, stabilità di regolamenti, continuità del metodico e progressivo lavoro di diminuzione dei costi da parte della FOTA e governance della Formula 1 sono le priorità per il futuro. Se questi presupposti indispensabili non saranno rispettati e se i regolamenti decisi per il 2010 non cambieranno, la Ferrari non intende iscrivere le proprie monoposto al prossimo Campionato del Mondo di Formula 1. La Ferrari confida che i tanti tifosi nel mondo comprenderanno come questa dolorosa scelta sia coerente con il comportamento che la Scuderia ha sempre tenuto nel difendere i valori sportivi e tecnici dell'automobilismo e della Formula 1 in particolare. Il Consiglio ha infine dato mandato al Presidente di esaminare le sedi ed i modi più opportuni per tutelare gli interessi della Società».