Azzurri in campo
Italia, Prandelli nasconde l'undici anti-Danimarca
di Valerio Felletti Cesare Prandelli teme la Danimarca. Ma non solo: evita di alimentare ulteriori polemiche. Perché il ct non rivela la formazione dell’Italia di questa sera contro i danesi (20.45, diretta Rai1), nascondendosi dietro alla pre-tattica: «Non voglio dare vantaggio agli avversari. Altrimenti potrebbero studiare tutte le contromosse, con calma». Ovviamente però non è solo questo il motivo. Perché negli ultimi giorni le polemiche in vista della super sfida di sabato tra Juventus e Napoli sono quasi esplose grazie all’infortunio di Buffon. Che ha fatto storcere il naso a molti, perché un problema a 5 giorni dal big match a molti non convince. Prandelli quindi non rivela la formazione per aumentare le polemiche sull’uso o no di alcuni giocatori: «L’ultima volta che ho fatto una conferenza stampa in cui si è parlato di club - ha dichiarato il ct -, poi ho perso la partita. Era quella con gli Usa. Per cui adesso non ne voglio parlare. Non voglio anche perché so che non saprei trattenermi, e non è il caso di dire quello che penso». Balo c’è Se per Buffon i dubbi non sono ancora sciolti («Gigi vuole giocare, vedremo» ha detto Prandelli, oggi verrà presa una decisione) ed El Shaarawy si è fermato per un problema al ginocchio sinistro, chi ci sarà sicuramente è Mario Balotelli. Che torna nello stadio dove si è fatto conoscere e poi odiare dai suoi stessi tifosi, quel San Siro in cui ha giocato l’ultima partita nel maggio 2010 segnando anche il suo ultimo gol in maglia nerazzurra. Le motivazioni per far bene ci sono, anche perché il ct assicura: «Ha superato la bronchite, è disponibile. In questi due giorni si è allenato bene. Mario e Osvaldo? Sanno attaccare la profondità, ma anche difendere la palla. Sono attaccanti moderni, Mario ogni tanto sa defilarsi sul centro-sinistra». Indicazioni tattiche non solo per Balotelli da parte di Prandelli. Perché il problema delle ultime gare azzurre (ma anche bianconere) è la marcatura a uomo su Andrea Pirlo. Che, secondo il ct, non deve muoversi dalla sua zona: «Non deve svariare, anche se marcato, o in caso di apposita “gabbia”. Deve rimanere in mezzo al campo. Con la personalità di Andrea non ci sono gabbie che tengano». Pericolo danese Gabbie o no, questa sera i tre punti sono fondamentali. Perché consentirebbe agli azzurri e a Prandelli di passare dei mesi tranquilli in testa alla classifica. Senza considerare che lasciare la Danimarca, l’altra avversaria difficile insieme alla Repubblica Ceca, a 2 punti (anche se con una gara in meno) sarebbe decisamente positivo. «Se riuscissimo a fare tre punti faremmo un passo importante in un girone molto equilibrato - ha detto Prandelli -. Riprenderemo a giocare a marzo, vogliamo passare un bel Natale. Ma non sarà facile, la Danimarca è una buona squadra: sono organizzati bene, hanno un buon ritmo di gara, pressano alti gli avversari». Un tentativo di tenere alta la guardia, quello di Prandelli. Che forse si ricorda dell’ultimo precedente, datato 14 giugno 2004: uno 0-0 agli Europei che complicherà la strada azzurra, conclusasi poi con il biscotto tra Danimarca e Svezia. Forse è giunto il momento di vendicarsi.