Gomme taroccate e lisce

Albina Perri

Il pneumatico, questo sconosciuto. Gli italiani si mettono in fila su strade e autostrade per raggiungere le ambite mete vacanziere. Tra armi e bagagli, però, si dimenticano di fare un salto dal gommista per fare un controllo delle ruote della macchina. D’altra parte, quando una famiglia fatica ad arrivare alla quarta settimana e deve scegliere tra il gommista e le ferie, quale decisione prenderà più facilmente? Eppure il rischio di incidenti per gomme danneggiate e non omolgate è alto. Lo fa capire la campagna promossa da Assogomma e Federpneus, da anni impegnate nella sensibilizzazione per la mobilità in sicurezza. Un campione di 10.000 vetture sottoposte ai controlli delle forze di polizia, eseguiti in tutta Italia. Per ottenere un risultato allarmante: misurando lo spessore di un battistrada delle ruote anteriori delle automobili, solo 19% è superiore ai 6 mm, mentre il 44% si muove tra i 6 e i 3,1 mm, un preoccupante 34% indica uno spessore tra i 3 e l’1,6 mm e infine un 3% è inferiore alla soglia di rischio, quegli 1,6 mm. Che vuol dire gomme lisce e maggior tempo di arresto per una vettura. Una macchina che viaggia a 60 km/h su asfalto asciutto ha bisogno di uno spazio di 45 metri per fermarsi, sul bagnato lo spazio aumenta del 30%. Con i pneumatici particolarmente usurati, si arriva fino ai 90 metri di frenata prima che la macchina si arresti di fronte ad un imprevisto. Non è un caso, come sottolinenao Assogomme e Federpneus, che il maggior numero di incidenti mortali si verifichi in ambito urbano. Dove paradossalmente trascurare le gomme porta solo ad una sanzione pecuniaria per il conducente, mentre su strade extraurbane può costare ben più di una multa, vale a dire due punti in meno sulla patente. Basta solo una botta contro un marciapiede per procurare dei danni visbili o meno, comunque spesso sottovalutati. Dalle indagini addirittura salta fuori che tra i veicoli 4x4, che hanno nei pneumatici una profondità di scolpitura del battistrada sino a 15 mm, l’1% di quelli sottoposti a controlli ha presentato uno spessore ridotto a meno degli 1,6 millimetri. Una percentuale non alta, ma sembra quasi paradossale che si possa arrivare a tanto e non accorgersi che le gomme sono ormai del tutto consumate. Come se tutto  questo non bastasse, circolano gomme non omologate, senza il cerchiolino con le “E” che indica come quel pneumatico risponda ai parametri europei. Un pericolo non solo per le auto, ma anche per le moto. Un pericolo finanziato dal traffico illecito, cresciuto esponenzialmente con l’apertura delle frontiere nell’Unione europea.