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Firenze: nuova stagione per il Teatro delle Donne di Calenzano

domenica 16 dicembre 2012
Firenze: nuova stagione per il Teatro delle Donne di Calenzano

2' di lettura

Firenze, 12 dic. - (Adnkronos) - Un teatro attento alle nuove drammaturgie e ai tabu' ancora da abbattere. La nuova stagione del Teatro delle Donne di Calenzano - dal 15 dicembre al 15 maggio 2013 - gia' nel titolo "Il Teatro che verra"' racchiude la visione che ne sta alla base: l'impegno a proporre spettacoli che siano uno specchio critico del presente con uno sguardo proiettato verso il futuro. "Data la crisi che sta cambiando il nostro Paese - ha spiegato oggi Maria Cristina Ghelli, presidente del Teatro delle Donne e direttrice del Teatro Manzoni, nel corso della presentazione del programma 2012-2013 al Caffe' Letterario insieme all'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti e ad autori presenti nel programma - la cultura in genere ed il teatro in particolare hanno l'obbligo di volgere l'attenzione a un possibile futuro, in questo caso gettando uno sguardo sul 'teatro che verra", cercando di coglierne le novita', gli spunti piu' interessanti, i linguaggi piu' graffianti, le tematiche meno usuali: i cosiddetti tabu', quello di cui non si puo' parlare perche' scomodo, sconfortante, sgradevole. Un programma dedicato ad un pubblico curioso, perche' si possa uscire da teatro con un pensiero in piu'. Perche' pensare fa bene". "Il Teatro delle Donne - ha affermato l'assessore Scaletti - ci regala un punto di vista sulla realta' diverso, a volte poco piacevole, spesso scomodo. Ma questo e' il compito della cultura: insinuare il dubbio, far crescere la curiosita' e il pensiero critico. Questa edizione e' ancora piu' importante perche' si occupa di tabu', come la violenza sulle donne. I fatti di cronaca assurdi e violenti ci parlano di un'emergenza diffusa e sommersa, che si consuma spesso in casa. E questo e' il sintomo di un grave ritardo culturale: ancora oggi nella nostra societa' si tende in qualche modo a ritenere la violenza domestica un fatto privato. Oltretutto il nostro paese, fuori da ogni standard e impegno internazionale, non ha neanche ratificato la Convenzione firmata a Istanbul nel 2011 dal Consiglio d'Europa sulla prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica". (segue)