Roma, 17 lug. (Adnkronos) - E' morto nella sua casa di Roma lo scrittore, sceneggiatore e drammaturgo Vincenzo Cerami. Aveva 72 anni. Era malato da circa un anno e mezzo. I funerali si svolgeranno venerdì 19 luglio. Per quel giorno a Spoleto, dove Cerami era assessore alla Cultura, è stato proclamato lutto cittadino. Nato a Roma nel 1940 da genitori siciliani, Cerami ha legato il suo nome alla candidatura, nel 1999, all'Oscar per la sceneggiatura de 'La vita è bella' di Roberto Benigni. Il suo ricordo più recente, però, risale alla scorsa cerimonia di premiazione dei David di Donatello, con Benigni e Nicola Piovani sul palco a ritirare per lui il David speciale assegnatogli quest'anno. A metà strada tra cinema, teatro e scrittura, la carriera di Cerami è stata segnata dalla versatilità. Nel 1976 pubblica il suo primo romanzo, 'Un borghese piccolo piccolo', una feroce satira delle frustrazioni piccolo-borghesi che avrà una fortunata trasposizione cinematografica nel film di Mario Monicelli con Alberto Sordi. Seguono poi altri libri, tra i quali spiccano 'Amorosa presenza' nel 1978, il romanzo in versi 'Addio Lenin', nel 1981, 'Ragazzo di vetro', nel 1983 e 'La lepre', del 1988. Di particolare rilievo sono anche 'Consigli a un giovane scrittore' del 1996, una divertita escursione nel mondo della scrittura, e 'Fattacci', in cui Cerami racconta e analizza quattro delitti saliti alla ribalta della cronaca italiana. Accanto alla sua attività di scrittore, Cerami lavora come sceneggiatore insieme ad autori del calibro di Marco Bellocchio, Gianni Amelio, il già citato 'La vita è bella' con Benigni, e Bernardo Bertolucci. Ma Cerami è stato anche un commediografo, con diverse opere per il teatro, tra le quali 'L'enclave des Papes' nel 1984, 'Sua maestà' nel 1986 e 'Ring' nel 2000. Forte è stato, inoltre, il suo impegno politico: è stato ministro dei Beni Culturali del governo ombra del Pd, durante il quarto Governo Berlusconi, fino al marzo del 2009, quando al suo posto è stata nominata Giovanna Melandri. Nel giugno dello stesso anno è diventato assessore alla cultura del Comune di Spoleto. Roberto Benigni ricorda in una dichiarazione l'amico e collaboratore: “Aver conosciuto Vincenzo Cerami è stato un regalo che qualcuno mi ha fatto e non so chi sia. A volte ringraziavo a caso, un regalo grande. Come mi piaceva stare insieme a lui! Gli ho voluto un bene che non c’è verso dirlo. Scrittore, rugbista, sceneggiatore, ballerino di twist imbattibile, poeta. Mi ha insegnato come si fa a far battere il cuore alla gente. Che bellezza essergli stato amico. Che regalo! Grazie Vincenzo, per te il mio più bel sorriso”. Marco Bellocchio, che con Cerami aveva collaborato per la scrittura di due film, 'Salto nel vuoto' del 1980 e 'Gli occhi, la bocca' del 1982, racconta all'Adnkronos: "Vincenzo era un grande architetto come sceneggiatore, oltre che lo scrittore apprezzato e conosciuto da tutti". "Era utilissimo il suo intervento - spiega - perché sapeva essere molto critico senza essere severo. E poi aveva una grande capacità di emozionarsi, di commuoversi e di indignarsi ma al tempo stesso un'ironia che generava battute fulminanti, mai cattive". "Sapevo che stava male - aggiunge - ma la notizia della sua scomparsa è un dolore grandissimo. Penso che ci fosse una grande stima reciproca tra noi. Siamo stati grandi amici 'in segreto', di quella amicizia che non ha bisogno di grande assiduità per essere profonda. L'ho conosciuto tantissimi anni fa, quando ancora erano vivi Pasolini e Moravia, abbiamo una certa età. Poi abbiamo collaborato su due film ma ci siamo visti varie altre volte ed io gli parlavo dei miei progetti tutte le volte che potevo, ci tenevo al suo parere. Ed ammiravo il percorso che aveva fatto come scrittore e poeta, oltre che come sceneggiatore, e la sua capacità di mettersi in gioco non più giovanissimo anche come attore", conclude Bellocchio. Gianni Ameliodice all'Adnkronos: "Del mio rapporto con Vincenzo ho molti più ricordi di quanto non dicano i film che abbiamo fatto insieme: ci siamo frequentati per più di 30 anni, ed è stato uno degli incontri più importanti della mia vita professionale". "E' stata la persona che mi ha insegnato a scrivere - prosegue Amelio, commosso - e soprattutto la persona che mi ha insegnato a leggere, che è la cosa più importante". Amelio, che insieme con Cerami ha collaborato per la scrittura di 'Porte Aperte (1990), 'Colpire al cuore' (1983) e 'I ragazzi di via Panisperna' (1989) ha un ricordo molto intenso dello sceneggiatore scomparso: "Lascia un'eredita straordinaria dal punto di vista umano e professionale". "Credo di essere cresciuto nel rapporto con lui - sottolinea Amelio-. E' una frase fatta, ma lo dico col cuore: è una parte della mia vita che va via e che mi mancherà sempre, e non solo dal punto di vista professionale. Eravamo molto legati, trent'anni di vita restano". Il regista de 'Il ladro di bambini' ha poi dato il suo personale ricordo di Cerami: "Era un ingegno multiforme - ricorda - ha fatto tutto, ed è riuscito a fare benissimo anche delle cose inaspettate, come quella di fare l'attore, ad esempio. Ha fatto una parte anche nel film di suo figlio Matteo, che è quello che stamattina mi ha dato la notizia. Non credo che ci si rassegni mai aveva tantissime cose ancora da fare e da dire". Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray, esprime in una nota "profondo cordoglio" per la scomparsa dello scrittore "figura straordinaria per la cultura del nostro Paese, autore di pagine che rimarranno indelebili nella storia del cinema mondiale". Il sindaco di Roma Ignazio Marino ricorda Cerami come "un acuto e sensibile interprete della nostra società e dell'animo umano". "Roma oggi perde un amico e un cittadino impegnato e attento alle sorti della sua amata città", sottolinea. Domani, a Grottaferrata, in provincia di Roma, era previsto il recital 'Cerami legge Cerami'. Il fratello Pino ha voluto trasformare la serata in un omaggio a Cerami. "Lo faccio - ha spiegato - in onore e per amore di mio fratello".




