Liguria
Sanremo: Rufus, sorpreso per protesta, 'Gay Messiah' non e' blasfemo
Sanremo, 18 feb. (Adnkronos) - Per Rufus Wainwright, "le reazioni alla sua apparizione al festival da parte di alcuni gruppi cattolici conservatori sono arrivate come un'enorme sopresa". E il cantante, in un comunicato diffuso dalla sua casa discografica, fa sapere che "alcune delle cose che sono state dette di lui su diversi media debbono essere rettificate". "Rufus -dichiara attraverso i suoi discografici- ama ed ammira l'Italia, il suo popolo e la cultura italiana. E' stato sempre un artista che ha parlato apertamente della sua sessualità sin dall'inizio della sua carriera e che esplora con le sue canzoni il regno dei margini e la fragilità della condizione umana. La sua canzone 'Gay Messiah' che è l'oggetto dello scontento di questi gruppi non inteneva essere blasfema dal momento che non è il ritatto di Gesù nè di nessuna altra figura religiosa della chiesa cattolica ma una metafora di un mondo dove le persone gay hanno gli stessi diritti degli eterosessuali. Una cosa che, giudicando dalle reazioni, in Italia è ancora molto lontana. La crocifissione era sfortunatamente un metodo per uccidere le persone molto comune 2000 anni fa". "E' triste -dice il cantante- che molti membri della chiesa cattolica sembrano camminare molto indietro in confronto al loro leader Papa Francesco e in confronto al suo rispetto ed accettazione di donne, persone gay ed altre minoranze. Lui (Rufus) certamente non intendeva urtare nessun sentimento religioso con la sua canzone. La sua canzone 'Gay Messiah' è un inno all'interno della gay community ed è stato invitato a cantarla insieme ad altre canzioni all'Human Right Campaign Ball di Washington dopo il primo insediamento del presidente Obama". (segue)