Lazio

Musica: il compositore Antonioni, per lavorare non bisogna essere snob

Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "La musica nasce dall'ispirazione, ma anche dal luogo per cui è pensata: l'orchestra, il cinema, il teatro. In ciascuna di queste situazioni bisogna rispondere a delle domande precise, svolgere compiti diversi, guidare la creatività su percorsi alternativi". Ad affermarlo, all'Adnkronos, è il compositore Francesco Antonioni. Classe 1971, di Teramo, Antonioni ha scritto e continua a scrivere musica per ensemble e solisti di rilievo internazionale, oltre che brani per documentari e trasmissioni televisive. È con l'orchestra, vista la sua formazione classica, che si sente più a suo agio, "ma la contemporaneità -spiega- ci obbliga a confrontarci con molti mondi. É questa pluralità l'opportunità offerta dalla nostra epoca, un'opportunità che anche i giovani devono sapere cogliere. Non bisogna essere snob". Una delle sue composizioni 'Gli occhi che si fermano' sarà eseguita a Roma (all'Auditorium Parco della Musica) sabato, lunedì e martedì prossimi dall'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, diretta da Antonio Pappano. "Il titolo del brano è tratto da un passaggio di un romanzo di Javier Marias -racconta Antonioni- Qui il protagonista è capace di vagare senza limiti tra presente, passato e futuro. Con questo pezzo ho voluto rappresentare un paradosso dell'osservazione, per cui fenomeni che appaiono molto veloci, hanno in realtà una struttura lenta. Il risultato è un brano impegnativo, funambolico, che si risolve in un'esecuzione di grande virtuosismo orchestrale". Prima de 'Gli occhi che si fermano', Antonioni si è fatto conoscere nel mondo con altri lavori per grande orchestra: tra gli altri, 'Giga', commissionata dal Goethe Institut, 'Demand me Nothing', che ha inaugurato nel 2007 la stagione invernale dell'Arena di Verona, 'Toccata', scritta per il festival New Paths di New York, 'Morphing', voluto dalla Biennale di Venezia per lo Smith Quartet; il Concerto per violino e orchestra, commissionato dal Teatro Lirico di Cagliari e dalla Albany Symphony Orchestra. "In Italia la musica è considerata più un'arte dello spettacolo che un evento culturale, come accade invece nel resto d'Europa -spiega Antonioni a proposito della sua esperienza internazionale- Questa circostanza non aiuta la nuova composizione; sono uno dei pochi che lavora nel Paese in cui è nato, all'estero ci sono certamente più opportunità".