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Lombardia: torna a Bergamo Festival violoncellistico Alfredo Piatti

AdnKronos

Milano, 11 ott. (AdnKronos) - La musica del violoncellista e compositore Alfredo Piatti torna protagonista a Bergamo con la tredicesima edizione del Festival violoncellistico internazionale 'Alfredo Piatti'. L’evento è stato presentato oggi a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, che ha patrocinato l’iniziativa. Alla presentazione è intervenuto il consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, Giovanni Malanchini. “E’ per me motivo di orgoglio -ha detto Malanchini- poter presentare in questo palazzo, che è la casa di tutti i lombardi, un evento di grande spessore culturale quale è il Festival violoncellistico internazionale dedicato a Alfredo Piatti, un artista definito dopo uno dei suoi primi concerti ‘il Paganini del violoncello’, che con la sua arte ha contribuito a rendere grande la nostra Lombardia". Il Festival, curato dalla direzione artistica di Andrea Bergamelli e dall’Associazione Alfredo Piatti in collaborazione con la Fondazione Mia, si aprirà giovedì 1 novembre nella sala intitolata al grande violoncellista, con il concerto di Gabriel Esteban e Xavier Parés: “Anche quest’anno – ha spiegato Bergamelli – il Festival si pone come principale obiettivo la riscoperta del repertorio di Alfredo Piatti, attraverso l’esibizione di giovani artisti che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e di grandi violoncellisti quali Antonio Meneses e Giovanni Sollima, che in ogni concerto proporranno un brano del grande maestro bergamasco”. “In un momento come quello attuale, in cui i fondi per la cultura sono sempre più risicati – ha aggiunto il presidente dell’Associazione ‘Alfredo Piatti’ Attilio Bergamelli -, riteniamo sia di fondamentale importanza offrire a questi giovani un palcoscenico di rilievo quale è quello del Festival, l’unico a livello nazionale interamente dedicato al violoncello e a un talento del calibro di Piatti. Ho insegnato per oltre 30 anni in conservatorio e in un’era ipertecnologica quale è quella che stiamo vivendo, ho l’ambizione di far sì che i giovani, attraverso la grande musica, possano mantenere viva quella sensibilità e quell'intelligenza fatta di cuore e di testa”.