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Olmi: Zaia, è stato il cantore degli umili
Venezia, 7 mag. (AdnKronos) - “Il Veneto perde un eccezionale cantore della sua gente e della sua terra. Ermanno Olmi ci ha lasciato proprio nell’anno conclusivo del centenario della Grande Guerra, abbandonando quei verdi prati dell’Altopiano di Asiago che aveva scelto come ‘buen retiro’ e come luogo e immagine-simbolo per siglare, con il suo “Torneranno i prati”, tutto il dolore e la disumanità della guerra e la speranza nell’avvento della pace”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia si stringe al dolore dei famigliari, degli amici e di quanti hanno conosciuto e amato Ermano Olmi, il registra bergamasco scomparso a 86 anni nella ‘sua’ Asiago, che aveva eletto da decenni come ‘patria’. “Ho avuto la fortuna di incontrarlo più volte – ricorda - era una persona di un carisma unico e di una grande forza morale, sempre coniugata con una grande serenità interiore e uno stile di signorile discrezione. E’ stato il poeta delle nostre terre, della civiltà contadina di cui era figlio autentico, un cantore del lavoro e dei valori forti delle persone semplici, immortalati nell’Alberto degli Zoccoli. Il pensiero corre all’affresco in ‘bianco e nero’ dei suoi documentari sulla montagna dolomitica di fronte all’avventura dalla prima elettrificazione, al profondo rapporto tra uomo e natura cantato nei “Segreti del bosco vecchio”, alla drammatica spontaneità di lingua e di vita de “I recuperanti”, al lirismo con cui ci ha accompagnato, nei “Cento Chiodi”, lungo il magico corso del Po, simbolo stesso della vita, alla ‘pietas’ impastata di saggezza ed empatia con cui ha saputo rileggere ‘La leggenda del santo bevitore’”.