Veneto

Venezia: Martone, 'Il giovane favoloso' non film storico ma storia di un'anima

Venezia 1 set. (Adnkronos) - Mario Martone porta oggi in Concorso a Venezia 71 il suo Leopardi, dopo 'Noi credevamo' ancora un salto nel passato. Ma per il regista non è il tempo di Leopardi a contare: "'Noi credevamo' era un film storico, 'Il giovane favoloso' e' la storia di un'anima -afferma Martone all'AdnKronos- quindi anche se si tratta di due film che fanno parte di uno stesso cantiere, di uno stesso progetto, sono profondamente diversi e per vedere 'Il giovane favoloso' non c'e' bisogno ne' di avere studiato Leopardi ne' di conoscere la storia italiana del primo ottocento, bastano anima e cuore". Il Leopardi 'prigioniero' della ricchissima biblioteca paterna a Recanati, finestra sul mondo che pero' esclude la vita reale, fa pensare a un giovane contemporaneo 'prigioniero' del mondo virtuale della rete, in entrambi i casi per vivere davvero bisogna 'uscire': "Credo che ogni epoca abbia le sue gabbie e in ogni epoca esista il desiderio, la necessita' di romperle, del resto -sottolinea il regista- anche il rapporto che Leopardi ha avuto con Pietro Giordani, le lettere che scambiava con questo intellettuale che non aveva mai visto, che non conosceva, e nemmeno Giordani conosceva questo ragazzo che stava a Recanati, non assomiglia forse a un rapporto che avviene attraverso delle chat?! Un modo virtuale di conoscersi che pure diventa fondamentale e decisivo per la vita di Leopardi". Sul tema dell'omosessualità o bisessualità di Leopardi, 'Il giovane favoloso' non e' ne' reticente ne' suggestivo dice poi, in sostanza, Martone ma fedele alle "carte", cioe' agli scritti, agli epistolari. (segue)