Trento, 28 apr. (Adnkronos) - E' il regista Giorgio Diritti l'ospite piu' atteso nella quarta giornata del 60° TrentoFilmfestival, alla Sala della Fondazione cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, che interverra' per parlare di come, anche grazie al cinema, un paese delle Alpi Cuneesi, Ostana, sta tornando a vivere grazie ad un processo di "ritorno ai monti" reso possibile dalla opportunita' di recuperare una dimensione meno caotica della vita e del lavoro grazie al supporto delle tecnologie. Nella serata all'Auditorium invece i protagonisti saranno gli uomini e le donne del Soccorso Alpino del Trentino, nato sessant'anni fa come il TrentoFilmFestival.Tra gli eventi previsti la mostra "Ostana, Oltre il mondo dei vinti", Incontro con il regista Giorgio Diritti alle ore 17.00. Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Via Garibaldi, 33. Regista, sceneggiatore e montatore e' nato a Bologna il 21 dicembre 1959. Si forma lavorando al fianco di vari autori italiani (Lizzani, Wetmuller, Vancini), ed in particolare Pupi Avati, con cui collabora in vari film. Realizza vari casting per film in Emilia Romagna, tra cui "La Voce della Luna"(1990) di Federico Fellini. Partecipa all'attivita' di Ipotesi Cinema, Istituto per la formazione di giovani autori, fondato e diretto da Ermanno Olmi. Come autore e regista dirige documentari, cortometraggi e programmi televisivi. In ambito cinematografico il suo primo cortometraggio, "Cappello da Marinaio" (1990) e' stato selezionato in concorso a numerosi festival internazionali, tra cui quello di Clermont-Ferrand. Nel 1993 ha realizzato "Quasi un Anno", film per la TV prodotto da Ipotesi Cinema e RAI 1. Un "viaggio" nel mondo del soccorso alpino raccontato con le parole, la musica, il canto e la danza, a cura di Antonia Dalpiaz e Rosario Fichera. Nel settembre del 1952, a Pinzolo, veniva creata la prima stazione del Soccorso Alpino della SAT. Diventava cosi' operativo il piano di organizzazione territoriale di soccorso in montagna concepito dal dottor Scipio Stenico. A quella di Pinzolo seguirono le stazioni di Madonna di Campiglio, Canazei, San Martino e gia' un anno dopo, alla fine del 1953, erano 25 le stazioni del Soccorso Alpino operative in Trentino. A creare il collegamento con le realta' valligiane, dando vita a questo modello unico e coordinato di interventistica a dimensione provinciale su base volontaristica, insieme a Scipio Stenico, furono Carlo Colo' e Mario Smadelli. Quello nato sessanta anni fa all'interno della SAT fu il primo nucleo del futuro Corpo di Soccorso Alpino Nazionale.




