I comici
DiMartedì, Luca e Paolo ridicolizzano Piccolotti e Fratoianni per la Tesla: "Qual è la fregatura. Forse se suoni il clacson..."
"Si viene a sapere che in casa Fratoianni c'è una Tesla, li attaccano e loro si difendono dicendo 'Siamo rimasti fregati'. Ma in che senso?": Luca e Paolo a DiMartedì, in collegamento con Giovanni Floris su La7, hanno messo al centro della loro satira il cosiddetto Tesla-gate. Il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e sua moglie Elisabetta Piccolotti, come rivelato dal Foglio, hanno un'auto elettrica prodotta dall'azienda di Elon Musk. E quando la notizia è venuta fuori, si sono difesi dicendo di averla comprata "prima che Musk diventasse nazista". Parole assurde che hanno fatto gola ai due comici.
"Qual è la fregatura? - hanno continuato Luca e Paolo -. C'era un mattone al posto del motore? L'hanno presa prima che Musk diventasse nazista. Guardate che la macchina è la stessa di prima. Non è che se improvvisamente suoni il clacson parte 'Deutschland über Alles' (l'inno nazionale tedesco, ndr). Ma di cosa ha paura? Che svolti a destra?".
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Poi, riprendendo la melodia del brano di Lucio Battisti "Non è Francesca", hanno cantato: "Ti stai sbagliando quell'auto non è una Tesla". Poi, sempre cantando, hanno inchiodato Fratoianni e Piccolotti su alcuni dei punti cardine della sinistra: "Siam di sinistra sai, viaggiamo in Dacia o Hyunday. Comprare l'auto da Musk grazie no. Sono maoista, piuttosto un risciò. A Soumahoro ho affittato il mio box, lo so. Sì, qualche azione in banca ce l'ho, ma non è Tesla. Ho dei lingotti sì, ma Piccolotti così. Non ho la Tesla ma ho preso un Doblò, me l'ha occupato Salis però".
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