Da Parenzo

L'Aria che tira, Rampini, la bordata sulla sinistra anti-Trump: "Fa ciò che promette e questo spiazza. E su Zelensky..."

Federico Rampini a L'Aria che Tira fa il punto su cosa accadrà nei prossimi mesi sotto l'amministrazione Trump. E accende i fari sulla situazione in Ucraina offrendo un punto di vista diverso sulla vicenda e sullo scontro tra il presidente americano e Volodymyr Zelensky: "La questione ucraina no, non è marginale, però è subordinato a un'altra questione che per Trump è più importante, cioè la Cina. Cioè, Trump vede l'Ucraina come una pedina in un gioco più grande, che è il confronto con la Cina. Le terre rare sono un tema fondamentale, perché la Cina oggi ha una posizione dominante – quasi monopolistica – sull'estrazione e la raffinazione delle terre rare, che sono minerali indispensabili per tutte le tecnologie avanzate: dalle batterie dei veicoli elettrici, ai telefonini, ai pannelli solari, alle turbine eoliche, fino alle armi sofisticate. L'Ucraina, avendo giacimenti importanti di terre rare, diventa un asset strategico per ridurre la dipendenza dalla Cina. Quindi, per Trump, l'Ucraina non è importante in sé – non è che lui abbia una passione per Kyiv o per Zelensky – ma è importante nella misura in cui può essere usata per indebolire la Cina o per rafforzare l'autonomia strategica degli Stati Uniti e dell'Occidente in generale".

Poi ha anche parlato della politica interna di Trump e delle mosse sui dazi: "Trump è uno che, a differenza di molti politici tradizionali, non fa promesse generiche o vaghe per poi dimenticarsene. Lui ha un approccio molto pragmatico e spesso cerca di mantenere quello che ha detto in campagna elettorale, soprattutto sulle cose che ritiene fondamentali per la sua base. Pensiamo alla prima presidenza: aveva promesso il muro con il Messico, e anche se non l’ha completato, ci ha provato con grande determinazione, ottenendo finanziamenti e costruendone pezzi. Aveva promesso una linea dura con la Cina sul commercio, e ha scatenato una guerra commerciale con dazi che hanno cambiato gli equilibri. Aveva promesso di tagliare le tasse, e lo ha fatto con una riforma fiscale importante. Certo, non tutto quello che promette si realizza al 100%, perché ci sono ostacoli – il Congresso, i tribunali, la realtà stessa – ma la tendenza è quella: lui ci prova, e spesso con una coerenza che spiazza chi lo sottovaluta. Quindi, se ora promette qualcosa, tipo sull’Ucraina o sull’economia, bisogna prenderlo sul serio, perché è uno che non bluffa per il gusto di bluffare".