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Dritto e Rovescio, clamoroso Del Debbio: "Lei deve tacere!", chi zittisce con il megafono

Roberto Tortora

A volte le parole e le buone maniere non bastano. Per zittire qualcuno c’è bisogno di gridare, anzi di un megafono sfollagente. E così ha dovuto fare Paolo Del Debbio nel suo studio a Dritto e Rovescio, per acquietare la verve di Davide Faraone, deputato alla Camera per Italia Viva. Così il padrone di casa, durante il suo programma di approfondimento politico di Rete4, ha preso il megafono ed ha urlato: “Taccia, lei deve tacere!”. Si discuteva del caso Almasri e della discussione in Parlamento dai toni molto accessi tra governo e opposizione, con le audizioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio prima e di quello dell’Interno Matteo Piantedosi poi. In collegamento c’è Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, che comincia a parlare: “Guardi è molto semplice, in ossequio allo stato di diritto la corte penale internazionale ha sbagliato la procedura e la corte penale di Roma ha liberato un…”. Il sottosegretario non riesce a proseguire, perché Faraone si sovrappone: “Ancora con questa storia…”.

Delmastro non ci sta: “Però guardi è veramente difficile così, ma io l'ho interrotta Faraone? Nonostante le castronerie l'ho interrotta?”. Faraone è sprezzante: “Le dica lei le castronerie”. Il deputato di Italia Viva non riesce a star zitto e si sovrappone ancora all’intervento di Delmastro, che stavolta perde la pazienza e invoca l’aiuto di Del Debbio: “È pazzesco, mi rivolgo a lei, faccia qualcosa, quest’uomo è di un’insolenza e di una maleducazione mondiale”. Da lì l’intervento a gamba tesa, anzi a megafono teso, del conduttore del talk per ripristinare l’ordine.

 

 

Delmastro, quindi, finisce il suo intervento: “A noi sarebbe piaciuto che l'opposizione avesse aperto una discussione con noi su un dato molto inquietante a tutela della dignità nazionale: quest'uomo ha scorrazzato per l'Europa per 12 giorni non solo con il bollino blu, ma con la qualità di testimone, così definito dalla corte penale internazionale per aver aiutato nel colpire i boia e i tagliagole e che nessuna polizia poteva arrestare. Quando ha travalicato i confini ed è arrivato in Italia è diventato lui il boia è diventato il tagliagola e questo è inaccettabile”. Faraone sminuisce e ridicolizza il sottosegretario: "C'è un complotto internazionale ai danni dell’Italia!”.