Odio rosso

DiMartedì, Meloni indagata? Santoro sbanda: "Solo in Italia un premier può dire queste sciocchezze"

L'avviso di garanzia recapitato a Giorgia Meloni, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano è stata senza ombra di dubbio la notizia del giorno. Soprattutto dopo che il presidente del Consiglio, in un video pubblicato sui social, ha informato i propri elettori - ma non solo - che lei e il suo governo "non sono ricattabili" e non si faranno intimidire. L'autore di questa denuncia è l'avvocato Luigi Li Gotti, ex sottosegretario alla Giustizia del governo Prodi II e, come lui stesso ha ammesso, molto vicino politicamente al Pd. Ma lo stesso legale ci tiene a precisare che il suo è stato un atto "doveroso" e non politico.

A DiMartedì, il talk show politico di La7 condotto da Giovanni Floris, si è parlato a lungo dell'avviso di garanzia al premier. Michele Santoro, ospite della trasmissione, non ha avuto la minima esitazione a condannare le parole di Meloni. "Io penso che in Italia siamo veramente messi male dal punto di vista dell'informazione perché un presidente del Consiglio che può impunemente andare a dire queste cose, queste sciocchezze non sarebbe possibile in nessun altro Paese - ha detto il giornalista -. La questione è molto semplice. C'è stata una denuncia fatta da un cittadino. Questa denuncia deve essere esaminata in tempi molto rapidi perché riguarda il presidente del Consiglio e alcuni ministri. Ed essere istruita come un fascicolo per il Tribunale dei ministri, è un atto assolutamente dovuto. A meno che in questo Paese non vogliamo abolire le leggi".

 

 

E ancora: "Qui si sta montando un caso come se si fosse trattato di una scelta politica quando invece era una situazione assolutamente necessaria - ha proseguito Santoro -. Non si poteva fare diversamente. Poi in tutti i telegiornali scatta un meccanismo di complotto della magistratura. Mi devo chiedere per quale motivo accade una cosa del genere. Che cosa c'è dietro? Che cosa stanno cercando di fare?".