Agghiacciante
Quarta Repubblica, il carabiniere pestato e sequestrato dagli antagonisti: "Fai la fine di Giuliani"
Il carabiniere Luigi Di Matteo, il militare pestato e sequestrato dagli antagonisti in Val di Susa 13 anni fa, parla per la prima volta in tv a Quarta Repubblica e racconta l'orrore di quei momenti in cui è stato non solo picchiato ma anche privato della sua dignità: "Ci buttavano addosso di tutto: acido, bombe carta, pietre. Fui raggiunto da una pietra e cascai. Da quella caduta non capii più niente: mi arrivarono sprangate, calci e mi tirarono nel bosco, dietro una roccia. Poi lì mi hanno finito con sprangate, mi denudarono, mi tolsero il casco e la pistola", ha raccontato nell'intervista andata in onda nel tak show di Mediaset.
"E infatti ho i segni: i denti spaccati, il timpano rotto, un occhio da cui continuo a vedere abbagliato, un continuo mal di testa, bruciature di acido perché ci è arrivato di tutto addosso. Ho ancora i segni evidenti anche sulle gambe. Io con quella storia ho perso tutto".
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Poi il passaggio più drammatico: "A un tratto ho sentito dire 'questo fa la fine di Giuliani' e ho pensato 'è giunta la mia ora'. Poi mi portarono via buttandomi in avanti e mi riconsegnarono per terra ai colleghi che mi misero in salvo". Una storia terribile quella di Di Matteo che deve far riflettere chi oggi insulta ancora le forze dell'ordine.