Tele...raccomando
La guida indiana, il western su Rete 4 mette ko l'universo woke: un segnale importante
Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo
CHI SALE (La guida indiana - Rete 4)
L’era dell’uomo iper sensibile, che non disdegna ritocchi eyeliner, fluido se non nei comportamenti quanto meno nella sua Weltanschauung, sembra, almeno televisivamente parlando, preistoria. I centri media segnalano che nell’ultimo anno il genere western “macho” ha ottenuto ottime medie d’ascolto sempre superiori al mezzo milione di telespettatori, basti pensare a Il grande Jake con John Wayne o Corvo rosso non avrai il mio scalpo con Robert Redford o i mitici “Spaghetti Western” di Sergio Leone.
Trend confermato a cavallo delle Feste e nel day time di martedì. Protagonista Rete 4 che ha trasmesso pilastri della cinematografia antiwoke. Ecco spiegati i buoni ascolti di La guida indiana, film del 1959. 550mila spettatori col 5% di share medio ma picchi di 600mila teste e del 6% nella seconda parte. Vero che rispetto a Lo chiamavano Trinità qui qualche messaggio inclusivo ci scappa, come l’amore tra il bianco e la ragazza pellerossa, tuttavia la profilazione è perfettamente in linea con la tradizione che vede il protagonista forte e impavido conquistare una donna molto attraente liberandola dai cattivi bruti e violenti.
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Un dato: a trainare il fenomeno sono le donne (5.6% di share medio), zoccolo duro di Rete 4, stufe della soffocante retorica gender.