Sparate

DiMartedì, Di Battista: "Chi è Meloni, politicamente parlando". Ex grillino sbertucciato

Claudio Brigliadori

«Ma che è sta cafonata?», avrebbe detto Christian De Sica. In studio a DiMartedì, su La7, c’è Alessandro Di Battista. Sopracciglio corrucciato, mascella serrata nella reprimenda, sorriso soffocato nel cipiglio da gran barricadero, l’ex deputato del 5 Stelle è un habitué nel salotto di Giovanni Floris che, chissà, potrebbe un giorno servirgli come trampolino per il ritorno in politica. Nell’attesa, continua a picchiare duro su destra e sinistra. Martedì sera ce l’aveva in particolare con Giorgia Meloni, e per affondare la premier ha riesumato una espressione che i cultori del politicamente corretto (ma forse, pure i cosiddetti “populisti” come Dibba) condannerebbero senza tentennamenti.

«Politicamente parlando - attacca -, la Meloni è una cameriera della Nato e lo si vede da una semplice cosa, cioè da una crisi totale, economica, finanziaria, politica e direi anche esistenziale dell’Unione europea. Ah no? In Gran Bretagna sono saltati quattro premier, in Francia è saltato un governo e credo che siano tre i premier alternatisi nel 2024 e ora ci sarà un quarto nominato da Macron, la Germania è in recessione ed è appena stato sfiduciato Scholz, tutto questo è connesso alla strategia fallimentare attuata da Giorgia Meloni rispetto alla guerra in Ucraina».

 

Insomma, cameriera e per questo pure privilegiata e blindata. Oltre i confini del complottismo. Achille Totaro, ex-senatore di Fratelli d’Italia, non ci sta: «La Meloni non è cameriera di nessuno, non si può restare fermi come i paracarri, caro Alessandro. Nel momento in cui una Nazione viene invasa, con metodi che venivano usati nella guerra degli anni Quaranta, uno sta dalla parte degli invasi, non da quella degli invasori, molto chiaro. Non c’è da essere servi di nessuno, la Meloni non è serva né di Putin né di Biden».