Corvetto

È sempre cartabianca, lo sfogo di Modù: "Solo per la cadrega!", occhio alle smorfie di Mario Giordano

Le tensioni al Corvetto di Milano sono tutt'altro che sopite. Ad innescarle la morte di Ramy Elgaml, il giovane egiziano che ha perso la vita in una caduta dallo scooter su cui viaggiava da passeggero dopo aver bucato un posto di blocco della polizia. Disordini, proteste, accuse allo Stato e via discorrendo.

Del caso-Corvetto se ne parla ancora a È sempre cartabianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4, la puntata è quella di martedì 3 dicembre. Tra gli ospiti, in collegamento dal Corvetto, ecco Modù, un uomo senegalese che fa parte di un'associazione che si occupa proprio di integrazione al Corvetto.

"Io sono qui da sette otto anni, devo dire ho visto cambiare molto Corvetto, ho visto migliorare molto Corvetto - premette -. Lo Stato invece al posto di reagire davvero con economia e risorse umane chiacchiera e manda più poliziotti. Vero, se ci sono disordini è giusto che ci sia la polizia o i carabinieri. Ma lo Stato deve investire davvero, realmente, sulle infrastrutture, sulle scuole, sul sociale per creare veramente integrazione, altrimenti chiacchieriamo. Molti politici usano gli stranieri per avere la cadrega, come si dice a Milano. E basta, davvero, con la strumentalizzazione secondo me", conclude Modù

 

 

Insomma, Corvetto migliora ma... lo Stato dovrebbe fare altrimenti, "chiacchiera e manda la polizia". Dunque l'accusa alla classe politica, che sfrutterebbe i migranti per un posto, per la "cadrega". Ecco, un'intemerata accompagnata per tutto il tempo dalle smorfie di Mario Giordano, altrettanto ospite della trasmissione, che con il suo volto mostra in maniera plastica il dissenso rispetto al punto di vista di Modù. Guardatelo...