Bagarre

Dritto e Rovescio, Donzelli urla: "Dite che fanno schifo!". Si scatena il caos, gli estremi rimedi di Del Debbio

Roberto Tortora

Paolo Del Debbio non è mai stato un conduttore che bada alla forma, quel che conta è il risultato. Che sia con parole dolci o più dure e, a volte, con gesti estremi che mettono in secondo piano una diretta televisiva purché si consenta alla trasmissione di proseguire in modo chiaro e lineare. Questa volta la discussione verte sul diritto di manifestare in Italia, un tema divenuto caldo nelle ultime settimane, soprattutto a seguito della giornata difficile vissuta a Bologna lo scorso 9 novembre, ma anche ai recenti assalti all’Università di Roma dove, in occasione delle elezioni d’ateneo, c’è stato un duro scontro tra gruppi di sinistra e di estrema destra.

In studio, tra gli ospiti, c’è Giuseppe Cruciani che, rivolgendosi agli studenti dell’Università “Orientale” di Napoli in collegamento con la trasmissione, fa una dura reprimenda: "Stiamo assistendo ad un delirio antidemocratico, voi non dovete impedire a nessuno di parlare, che sia Del debbio, Donzelli, Parenzo, etc., se qualcuno sta tenendo un comizio voi non dovete andare a rompere le balle con manifestazioni non autorizzate e violente”

 

 

In studio, però, c’è anche Luca Sommi, giornalista e conduttore sul Nove di Accordi & Disaccordi, talk show sull'attualità politica, che prova a dare una lettura diversa: “Sbagliato semplificare una situazione così complessa. Non è che da una parte ci sono le Brigate Rosse, i terroristi, coloro che picchiano i poliziotti e dall'altra i ragazzi bravi che vogliono solo dialogare”. Al che prima viene interrotto da Cruciani, poi da Donzelli e fa fatica a proseguire: “Sto dicendo che è diversa la complessità, poi se la vuoi buttare in trattoria...”.

 

 

Irrompe anche Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia: “Io vorrei capire perché, quando a menare sono quelli di sinistra, parlate di complessità. Ammettete che sono dei violenti e che vi fanno schifo”. La discussione prosegue tra urla reciproche, accuse e una caciara che diventa inascoltabile. Così Del Debbio, che non riesce in nessun modo a placare gli animi e a lanciare il minuto obbligatorio di pubblicità, prende in mano un megafono e, per sedare il diverbio, grida a gran voce: “Si prega di stare zitti, si prega di tacere!”.