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Michele Santoro insulta Meloni e governo: "Demone fascistello, serve un esorcismo"
La vittoria del centrosinistra in Umbria ed Emilia-Romagna è "una buona notizia per tutti noi". A pensarlo, Michele Santoro. Ospite di DiMartedì nella puntata del 19 novembre, l'ex volto Rai sostiene che "vincono le persone più vicine alla gente". Ma non solo, ecco che tra le varie argomentazioni torna in auge "il pericolo fascista". Premettendo che "non abbiamo il problema del fascismo alle porte", Santoro spiega che a preoccuparlo è la poca affluenza: "Significa che questa democrazia viene rifiutata". E ancora: "Per quanto io dica che il fascismo non è un problema in Italia, loro (Meloni e governo ndr) fanno di tutto per farmi pensare che io stia sbagliando. Come se ognuno di loro avesse un demone fascistello che, appena aprono la bocca, gli mette in bocca delle cose terrificanti". Finita qui? Niente affatto. Il giornalista arriva a definire il premier "una posseduta, dobbiamo fare un esorcismo per distruggere questo demone".
Solo qualche giorno fa Santoro paragonava la leader di Fratelli d'Italia a Pietro Taricone (storico concorrente del primo Grande Fratello scomparso tragicamente nel 2010, ndr). Al centro il rapporto con Elon Musk. "Se ci trovassimo in un reality, come sembrerebbe essere diventata la politica italiana, sicuramente la Meloni è l'erede di Pietro Taricone, la più simpatica, la più popolare, la più determinata, se vogliamo quella con un carattere più empatizzante con lo spettatore. Ma qui - proseguiva sempre a DiMartedì - siamo in giorni in cui il segretario generale dell'Onu Guterres usa una espressione che io più volte ho usato qui, siamo sull'orlo del baratro".
Per il giornalista infatti "il mondo non è mai stato più vicino di oggi a una nuova guerra mondiale, una guerra nucleare. Io da un presidente del Consiglio allora mi aspetterei qualcosa di diverso. Che andasse in istituzioni così importante a dire quello che si deve fare, a fare un appello al mondo per la pace, non a difendere gli interessi della parrocchietta, che lei non è abbastanza considerata... Ecco perché nessuno se l'è filata".