Dito puntato

X-Factor, Manuel Agnelli distrugge il concorrente: "Mai sentito una mer*** peggiore"

Claudio Brigliadori

Mancamento in studio a X Factor. Ai bootacamp del reality musicale di Sky, il duo Potara ha la bella idea di esibirsi nella cover “trap” di Smells like teen spirit. Vale a dire, l’inno grunge per eccellenza dei Nirvana, il manifesto disperato e nichilista di una intera generazione. Di fronte a questa scelta ardita, anche Jake La Furia, il rapper fondatore dei Club Dogo che di sicuro musicalmente non è proprio affine a Kurt Cobain, sgrana gli occhi. 

Ma è Manuel Agnelli, leader degli Afterhours da molti considerati la versione italiana del Seattle-sound degli anni Novanta, il più spiazzato. Quando i due giovanotti, berretto e maglia righe, iniziano a cantare il pezzo stravolgendolo tra vocoder, arrangiamenti elettronici un po’ banalotti e pure qualche mossetta “fluida”, l’artista sbrocca. Prende la poltrona, la rovescia, si gira polemicamente verso gli spettatori, quasi barricato stile ultimo giapponese. «Mai sentito una mer***a peggiore di questa», sibila a microfono aperto, tappandosi pure le orecchie.

A performance finita, Jake lo va a recuperare quasi per consolarlo, mentre Giorgia e gli altri giudici se la ridono di gusto. «Questo pezzo qui poteva solo essere rovinato, però non l’avete rovinato - è il commento generoso di La Furia -. Non siete scarsi a cantare, avete grinta nell’esibirvi, siete giovanissimi e avete uno stile vostro.

 

 

È normale che alcuni dinosauri come noi siano lontani da quella roba lì. Io guardo avanti alla generazione a cui si devono rivolgere loro». E qui il colpo di scena: Agnelli prima con un sorriso beffardo accenna a un “vaffa” con il gesto della mano rivolto ai due concorrenti, poi corre sul palco e li abbraccia. «Mamma raga, fate le foto. Questo è il potere magico degli orecchini dei Potara - esulta Jake -. Io ho due sedie libere, una potete prendervela voi».