Pane al pane
Fuori dal Coro, Capezzone smonta la sinistra sull'immigrazione: "Poeti, poetesse con la boccuccia a cu*** di gallina"
Caos immigrati, uno dei temi trattati a Fuori dal Coro, programma di attualità e approfondimento condotto da Mario Giordano. Ogni mercoledì in prima serata su Rete 4. Tra gli ospiti nella puntata di mercoledì 25 settembre c’è Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero, che accusa la sinistra di essere libertaria solo in tema d’immigrazione.
Capezzone afferma, con la sua consueta ironia: “I signori e le signore della sinistra sono tutti delicati, sono tutti poeti e poetesse, sono sensibili e l'ultima volta per quel ‘accoglioni’ si sono risentiti con la boccuccia a culo di gallina, no non si dice. Non è un'offesa, è una descrizione, se erano per l'accoglienza piccola erano ‘accoglini’, siccome sono per l'accoglienza senza limiti sono ‘accoglioni’. Direbbe Vittorio Feltri ‘è fattuale’. Detto questo e smettendo di sorridere… io non ho capito una cosa: la sinistra vuole controllare tutto in ogni ambito. Ai tempi del Covid ci hanno rinchiuso, il lockdown, i green pass, tutti chiusi, c'era il limite per carità, chi non era vaccinato fuori, raus. Università, vogliono il numero chiuso, turisti? Vogliono il numero chiuso pure sui turisti, tutto vogliono limitare e controllare. L'unica cosa su cui non c'è mai un limite è l'immigrazione", rimarca il direttore. Come funziona questa cosa? È l'unico settore della vita umana dove non trovi uno di sinistra che dica ‘vabbè mettiamo un limite qua’. I turisti gli danno fastidio, gli immigrati no”.
Poi interviene sul pulpito anche una commerciante di Trento, la signora Paola, esasperata per l’ennesimo tentativo di furto subito: “Siamo esasperati, dall'isola felice qual era Trento alla città dubbiosa incerta e insicura che è diventata in pochi anni. Delinquenti in giro per la città, liberi e senza fissa dimora, senza nulla, però liberi di commettere numerosi furti, rapine a mano armata. Niente di tutto ciò punito, liberi. Io come cittadina italiana non voglio essere limitata nella mia libertà, come commerciante voglio lavorare tranquillamente e sono obbligata a tutelare sia dipendenti sia clienti che si affidano a me e come madre non voglio una città così insicura, così sottomessa per i miei figli. Basta, le regole vengono rispettate, vengono applicate e basta buonismo”, conclude Paola il suo sfogo.