Svelati gli altarini
4 di sera, Bernardini De Pace smaschera la sinistra su Povia: "È la dittatura della censura"
Negli ultimi mesi si è a lungo discusso del tema della censura di intellettuali e artisti. Soprattutto a sinistra. Alcuni infatti lamentano che, da quando è in carica il governo guidato da Giorgia Meloni, sia stata compressa la libertà di opinione. In prima fila - come c'era da aspettarsi - gli antifascisti di professione Antonio Scurati e Roberto Saviano. I due scrittori gridano al golpe quando, secondo il loro punto di vista, non possono attaccare o insultare esponenti della maggioranza di centrodestra. Ma quando la censura colpisce artisti "non amici" c'è sempre un (in)spiegabile silenzio assordante.
"È la dittatura della censura". Questa è la risposta che Annamaria Bernardini De Pace si è data riguardo alla decisione del sindaco di nichelino di non ospitare nella sua città il concerto di Povia. L'avvocato, ospite del programma Mediaset 4 di sera, ha spiegato perché a sinistra c'è sempre una certa dose di intolleranza verso gli artisti non allineati al pensiero progressista. Purtroppo la sinistra ha questa mania di dire: 'Quello che non è di sinistra fa schifo'. È una censura insopportabile. D'ora in avanti - ha poi aggiunto - dirò che sono di sinistra così mi fanno parlare".
Secondo la Bernardini De Pace, il primo cittadino di una paese dovrebbe essere il sindaco di tutti. Non soltanto di coloro che lo hanno votato. "Solo nella dittatura c'è la censura - ha ricordato l'avvocato -. Soprattutto per quanto riguarda l'arte non ci può essere censura. Soprattutto per quanto riguarda un sindaco che non può pretendere che nel suo paese una volta che è stato eletto contino solo quelli che lo hanno votato. Gli altri vengono mandati alla deriva. Cerchiamo di portare tutti i concerti a sinistra. È sbagliato. A me Povia non piace, ma se fossi sindaco lo farei cantare tuttala vita, così come farei parlare - ha poi concluso - chiunque tutta la vita per esprimere le proprie idee".