Tele...raccomando

Nove, i cuochi stracciano gli influencer: share, il verdetto in queste cifre

Klaus Davi

Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (Nove)
L’esplosione del Made in Italy si fa risalire generalmente agli anni ’80. Negli anni ’90 è stata la volta del design, trainato dal Salone del Mobile. A santificare il nostro food ci ha pensato invece l’Expo 2015. Un filone che non si è certo esaurito con la chiusura dei battenti dell’happening milanese, anzi. 

Intelligentemente il canale Nove ha intuito che i veri ambassador nel mondo sono quei cuochi a capo di locali insediati in capitali mondiali. Non noti al pubblico italiano, ma decisivi nell’imporre sapori e prodotti a platee cosmopolite che poi scelgono o meno di venire nel Belpaese. È su questa narrazione che il format Little Big Italy ha basato il proprio successo. Ristoranti come “Spadaro” a New York, con lo chef romano Antonio, o il “Bella” di Dubai, col siciliano Alessandro, reinterpretano e adattano il gusto italiano presso stakeholder internazionali. Martedì pomeriggio Francesco Panella doveva eleggere il miglior ristorante italiano di Lisbona. Lo share schizza al 3% con 350 mila spettatori, numeri consistenti per una nativa digitale in fascia pomeridiana presso un tempo dominio degli influencer.

 

E forse dobbiamo ringraziare anche loro se quest’anno è atteso un record di turisti esteri, solo nel mese di luglio circa 10 milioni (+3,6% rispetto al 2023).