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Matrimoni in tv, il segnale debole che rivela in che direzione stiamo andando

Klaus Davi

Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (“Real Time - TV8- Nove”)
Negli anni ’90 i guru delle ricerche crearono il concetto di segnale “debole”: cogliere i mutamenti futuri della società attraverso i segnali provenienti da nuclei ritenuti minoritari. Su questa linea d’onda, chi osserva i fenomeni massmediatici non può non notare (come accaduto col tema droga-spaccio trattato contemporaneamente dalla fiction di Rai 1 e dal film di Italia 1 un mese fa anticipando il dibattito sulle droghe leggere in Parlamento) che mercoledì sera ben tre programmi hanno puntato sul concetto di wedding.

Un perfetto mix di reality e fiction visto che su Real Time in prima serata debuttava Spose in affari, su Tv8 in seconda serata c’era la replica della seconda puntata della nuova stagione di Quattro matrimoni e sul Nove sempre in late night il film Big Wedding. Una media totale del 5%di share e picchi del 7% , non male per dei canali cosiddetti “nativi digitali”. A leggere i segnali “deboli” (anche in senso televisivo) pare proprio che le nozze siano tornate di moda. Una risposta televisiva poderosa che non è solo una questione ideologica.

 

Sposarsi in Italia è un’industria che stimola turismo, agroalimentare, fashion, trasporti, marketing e comunicazione. Agli occhi distratti (sempre delle solite élite) la tripletta potrebbe apparire un caso. Certamente è così. Intanto però la ruota torna a girare, per il bene del Paese. Evviva gli sposi!