Botta e risposta
L'Aria Che tira, lite Sportiello-Senaldi sulla rissa alla Camera: "Vorrei conoscerlo quel medico"
Il caso della rissa alla Camera tra Iezzi e Donno continua a far discutere. Le scene a cui abbiamo assistito in Parlamento sono del tutto deprecabili ma quanto accaduto deve essere riportato sul piano della realtà. I Cinque Stelle, come ha fatto una parlamentare nel corso di un intervento in Aula, parlano addirittura di "vita a rischio" per Donno. Lo stesso che nella giornata di ieri ha partecipato a un talk show per raccontare la sua verità.
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Ma i grillini su questo punto non mollano la presa e di fatto a L'Aria Che Tira, il talk show di David Parenzo su La7, è la grillina Gilda Sportiello ad alzare i toni: "C'è chi mette in dubbio che il malore che ha avuto il deputato Donno in seguito a quell'aggressione da parte della maggioranza, invece è stata certificata dall'ospedale. Parlare di sceneggiata è una profonda offesa". A questo punto è stato il condirettore di Libero, Pietro Senaldi a rispondere per le rime: "Vorrei conoscerlo quel medico che gli ha fatto nove elettrocardiogrammi", tuona Senaldi. Parenzo, dopo qualche momento di tensione riesce a far tornare la calma. Intanto il Pd martedì scenderà in piazza per protestare dopo quanto accaduto in Aula.
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E il dem Arturo Scotto, anche lui sanzionato, non ha già fatto partire la sua lagna: "Forse sono stato sospeso perché antifascista e ho protestato in maniera forte quando un deputato leghista ha fatto il segno della Decima Mas in Aula. Ogni sincero democratico dovrebbe indignarsi. D’altra parte, dopo l’inchiesta di Fanpage a Piazza Pulita sull’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia molte cose sono più chiare. Tanti avranno notato come il deputato Trancassini nei video faceva il saluto gladiatorio nelle adunate dei giovani di FdI. E Trancassini, in quanto questore, è tra quelli che più ha spinto in Ufficio di Presidenza per la sospensione mia e degli altri colleghi del Pd. Una scelta politica, dunque. Sulla quale sarebbe giusto riflettere. Ma io dai fascisti non mi faccio giudicare".