Su La7

Cazzola-Bombardieri, finisce in rissa: "Ma vaff***, tu sei stato in fabbrica 41 anni"

Claudio Brigliadori

Quando di parla di pensioni d’oro (e, in questo caso, pure di “pensioni di latta”) si sa: agli italiani i nervi scattano subito, per un nonnulla. A chi fatica ad arrivare a fine mese, certo, ma pure a chi (giustamente o meno) viene inserito nella ristretta cerchia dei privilegiati. A Tango, il programma di approfondimento politico condotto da Luisella Costamagna, mettono l’un contro l’altro armati due che il mondo del lavoro lo conoscono molto bene. Da una parte c’è Pierpaolo Bombardieri, da quattro anni segretario della Uil.

Dall’altra Giuliano Cazzola, uno degli opinionisti televisivi più preparati e affilati in materia. E la singolar tenzone tra il primo, sindacalista in piena attività, e il secondo, ex pezzo grosso della Cgil negli anni Novanta, finisce con il più classico e clamoroso dei “vaffa” in diretta. Comincia Bombardieri, che dallo studio lancia una stilettata proprio al vulcanico Cazzola: «Bisogna poter andare in pensione, perché non tutti fanno i parlamentari: 41 anni di lavoro passati in fabbrica meritano la pensione!». 

 

Cazzola, bolognese che in curriculum professionale vanta anche esperienze come politico, giornalista, imprenditore, parlamentare con il Pdl e, oggi, esponente di Azione, prima ascolta con sguardo corrucciato e poi esplode: «Ma vaffanc***o!». «A prescindere dall’età anagrafica... - prosegue Bombardieri, che nella foga della sua intemerata non ha nemmeno sentito lo sbotto di rabbia del suo interlocutore -, altrimenti vada lei a lavorare in fabbrica anziché prendere il vitalizio». E qui Cazzola cambia direttamente espressione e stronca così la discussione: «Ma perché, tu sei stato in fabbrica 41 anni di lavoro? Ma figurati dai». Come dire: non prendiamoci in giro.