Striscia la notizia contro Carlo Conti: "Sicuro che resta 2 anni?"
Non convince molti appassionati, il ritorno di Carlo Conti a Sanremo. Il conduttore toscano è stato scelto dalla Rai per condurre il Festival nel 2025 e nel 2026 e far dimenticare, se possibile, il quinquennio d'oro di Amadeus.
Conti, che in Riviera è già stato padrone di casa e direttore artistico per tre edizioni, dal 2015 al 2017, con risultati eccellenti sia dal punto di vista della critica sia degli ascolti, è stato etichettato sui social come "l'usato sicuro", con tanti che avrebbero preferito uno svecchiamento generazionale e un rinnovamento radicale. Il nome più ricorrente, non per caso, è stato quello di Alessandro Cattelan, generazione Mtv.
Forse anche per questo, in collegamento con il Tg1, lo stesso Conti citando i suoi predecessori ("Cercherò di riprendere quel lavoro fatto e portato avanti alla grande dalle due edizioni di Baglioni e alla grandissima dalle cinque di Amadeus") ha annunciato qualche svolta in arrivo: "Qualcosa del regolamento cambierò, qualche novità ci sarà, ma Sanremo resta sempre Sanremo. Ora ci mettiamo a lavoro con tranquillità, serenità e leggerezza".
Tanto tranquillo, però, Striscia la notizia non intende lasciarlo. Il fustigatore del Festival Pinuccio, inviato del tg satirico di Canale 5 fondato e diretto da Antonio Ricci e specializzato nel bombardare viale Mazzini dalla sua rubrica dal titolo sibillino, Rai Scoglio 24, ha subito lanciato una provocazione: "Ma siamo proprio sicuri che Conti potrà restare per due anni?". Pinuccio sostiene di aver potuto vedere in esclusiva la convenzione tra il Comune di Sanremo e la tv di Stato per la gestione e l'organizzazione del Festival. Convenzione che scade tra un anno: "Come ha fatto la Rai a contrattualizzare Carlo Conti per due anni, pagandolo - tra l'altro – con i nostri soldi? - chiede Striscia -. Inoltre, proprio perché il Comune di Sanremo, che è un ente pubblico, non ha mai pubblicato il bando per affidare la kermesse canora, a luglio potrebbe arrivare una sentenza che bloccherebbe anche il Festival 2025. E qualcuno potrebbe addirittura rivolgersi alla Commissione Europea". Questo perché Sanremo è un business che interessa a molti: "Abbiamo saputo che ci sono altre grosse emittenti intenzionate a prendere il Festival".
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