Ops
Flavio Insinna, rumors sull'addio Rai. E si smentisce da solo: ecco cosa disse a settembre
L’esodo dalla Rai prosegue e ora sembra proprio che tocchi ad un altro big dei quiz pre-serali del canale ammiraglia, cioè Flavio Insinna. Pronto ad abbracciare la causa di La7. Lui, dopo Fabio Fazio, Bianca Berlinguer, Massimo Gramellini, Corrado Augias e Amadeus. Insinna sarebbe l’uomo ideale per la tv di Urbano Cairo sia per coprire il buco che anticipa il tg di Enrico Mentana sia per intraprendere un percorso fiction che a La7 non è ancora mai stato intrapreso.
La decisione del conduttore lascia tutti spiazzati, perché solo pochi mesi fa, era settembre, aveva categoricamente escluso questa possibilità: “Ho un senso di appartenenza per la Rai. Non ho mai avuto l’esclusiva, non c’è bisogno: ci diamo la mano, mi fido. L’Eredità è stata una cavalcata fantastica. Amerò per sempre questa storia e la Rai. Ringrazio anche La7 che mi voleva ma andare a fare lo stesso gioco alle 7 di sera contro me stesso non fa per me”.
E invece, la cosa sembra fare proprio per lui e, dovesse davvero andare in porto la cosa, Insinna diventerebbe il primo conduttore ad aver presentato un quiz preserale sulle tre reti concorrenti (Rai1 – L’Eredità, Canale 5 – Il Braccio e La Mente, La7 – titolo ancora da definire). Sul rotocalco Oggi, appartenente allo stesso gruppo di Cairo, la trattativa viene data come fatta, ma a La7 per il momento si tira ancora il freno, forse per motivi di scaramanzia. Insinna ha un buon rapporto con la tv di Cairo, lo si è visto spesso come ospite a Propaganda Live ed ha un buon feeling anche con il direttore Andrea Salerno.
Per Insinna, dunque, sarebbe un ritorno in auge dopo un periodo di scarso impiego in Rai, dove attualmente fa parte della giuria di Milly Carlucci ne “L’acchiappatalenti” e nulla più. In una recente intervista a Tag24, lo stesso Insinna aveva fatto trapelare un cambio di pensiero rispetto alle dichiarazioni settembrine: “Io non ho mai avuto esclusive, siamo ancora un Paese libero. Cosa farò in futuro? Posso andare, fare, tornare. Ho firmato i contratti quando c'era insieme un progetto bello. Magari il progetto è bello per la Rai, ma a me non piace. Io penso che debba essere giusto per me. Oppure vorrei provare un progetto che la Rai ancora non ha”.
Insomma, in Rai non sembrano strapparsi i vestiti né per cucirgli addosso un programma degno del suo calibro né per un suo eventuale addio, così come già accaduto per gli altri big descritti prima. La sensazione è che, con i nuovi progetti di Discovery e La7, con la programmazione forte di Mediaset e con la rivoluzione in RAI, il prossimo autunno sarà una vera e propria battaglia per gli ascolti.