A Tagadà
Tagadà, Susanna Ceccardi si sfoga: "Intercettata, avranno visto che giochi compro a mia figlia"
"Non avevamo bisogno solo del caso Palamara per scoprire che, in realtà, la magistratura spesso non è così terza come dovrebbe essere e poco sottoposta al controllo". Susanna Ceccardi non fa sconti a chi sostiene che la riforma della giustizia non sia una priorità del Paese. L'eurodeputata della Lega, ricandidata alle prossime elezioni dell'8 e 9 giugno, è intervenuta a Tagadà su La7.
Interpellata da Tiziana Panella, la Ceccardi ha spiegato perché il centrodestra intende portare avanti questa riforma: "La separazione dei tre poteri dello Stato viene teorizzata da secoli: il potere esecutivo deve essere distinto da quello giudiziario. Da anni chiediamo una riforma della giustizia perché la riforma della giustizia garantisce tutti, in particolare la libertà dei cittadini. Le inchieste della magistratura sono assolutamente legittime, qualora abbiano rilevanze o intercettazioni. Ma più di qualche dubbio è nato sull'operato della magistratura e anche degli altri operatori".
L'esponente della Lega ha raccontato di essere finita lei stessa sotto osservazione: "Io sono finita tra quei trecento intercettati abusivamente nel caso di due mesi fa e chiaramente su di me non hanno trovato niente. Avranno trovato nei miei conti correnti che spendo un po' di soldi per i giocattoli di mia figlia e non di più. Ma sapere di essere stata intercettata abusivamente..." L'appello della Ceccardi è rivolto a tutti gli italiani: "Invito tutti i cittadini a riflettere su questo: se qualcuno spiasse nei loro conti correnti, nelle telefonate private. È una questione che riguarda tutti e credo che una riforma della giustizia sia attesa da troppi anni in questo Paese".