Martire
Verissimo, la Bortone "vittima" dalla Toffanin: "Si paga un prezzo per tutto"
Ha scelto Verissimo e Canale 5 per togliersi i sassolini dalle scarpe contro chi l'ha criticata. Ospite di Silvia Toffanin su Canale 5 è Serena Bortone, la conduttrice del programma del sabato sera di Rai 3 Che sarà che pochi giorni prima del 25 aprile ha sollevato un polverone denunciando la presunta "censura" di viale Mazzini che avrebbe tagliato all'ultimo il monologo sul fascismo di Antonio Scurati.
Com'è andata a finire, è roba nota: lo scrittore ha imperversato per almeno una settimana leggendo il suo intervento (di fatto, un attacco al governo e a Giorgia Meloni) in ogni angolo e palco d'Italia. La Bortone, che l'ha buttata subito in politica omettendo la vera causa dell'ospitata saltata (un mancato accordo sul cachet da corrispondere a Scurati, che sarebbe potuto tranquillamente andare in onda "a titolo gratuito", senza dunque alcun bavaglio), è diventata l'eroina della libertà di stampa, finita in copertina su Vanity Fair, nuovo simbolo della sinistra anti-fascista e anti-regime (immaginario). E, come corollario, il suo programma piuttosto incolore come ascolti ha guadagnato grazie allo "scandalo Scurati" una manciata di decimali in più.
"Nella vita uno cerca di fare la cosa giusta, ma secondo me l'importante è non fare la cosa sbagliata - spiega la Bortone nel salotto della Toffanin -. Se ho ricevuto più attacchi o attestati di stima? Non sarebbe elegante da parte mia fare compiacimento. Non ti farò classifiche. Ma ti sorrido e ti dico che sono molto tranquilla".
"Gli attacchi comunque, specialmente quelli sui social, mi fanno provare un senso di tenerezza - prosegue l'ex conduttrice di Oggi è un altro giorno -. Questo perché loro passano il loro tempo al computer a insultare gli altri quando potrebbero andare a spasso o leggere un libro. Ma sono un personaggio pubblico, quindi onori e oneri".
Poi però, regala una carezza anche alla Rai con cui era entrata in conflitto: "Io sono un'orgogliosa dipendente della Rai. La Rai mi ha sempre valorizzato". Scurati non viene mai citato, ma il messaggio della Bortone è chiaro: "Nella vita si paga un prezzo per tutto, compresa la libertà. Ma l'assenza di libertà sarebbe per me un prezzo ben superiore. Nella vita si paga un prezzo per tutto. L’importante è essere se stessi e fare il proprio dovere".