Lo scandalo

Fuori dal coro, la "coop dei buoni" che pagava meno di 2 euro l'ora

Roberto Tortora

Lavoro e sfruttamento, quale migliore occasione per parlarne se non quella della ricorrenza del 1 maggio, festa dedicata appunto ai lavoratori e occasione per rivendicarne diritti e condannare le ingiustizie.

Se ne parla animatamente a Fuori Dal Coro, programma di approfondimento politico e sociale di Rete 4, condotto da Mario Giordano. Viene mandato in onda un servizio, quello dell’inviata Eugenia Fiore, che fa luce su una condizione di sfruttamento disumana di una cooperativa sociale, gestita da Quartilio Morettini.

 

 

 

Lui, responsabile di una onlus di Perugia, insignito anche dall’Onu, ora è invece è finito nel registro degli indagati insieme alla moglie, Laura Pelliccia, con l’accusa di sfruttamento del lavoro. 

 

 

 

La Fiore, parlando al telefono con Giancarlo Pecetti, ex-direttore della Caritas di Perugia, scopre gli altarini sulla figura di Morettini. Pecetti dice: "Inizialmente, per la verità, avevamo molta fiducia, poi piano piano abbiamo capito che invece era un mezzo venditore di fumo". Morettini, già formatore di lavoratori per la Caritas di Perugia, usava i propri centri d’accoglienza per reclutare uomini e donne da mandare nei campi, sottoponendoli a condizioni disumane di sfruttamento. Per una giornata di lavoro, queste persone recepivano addirittura meno di 2 euro all’ora.

 

 

 

Che quella della sicurezza e delle condizioni di lavoro in Italia sia oggi una priorità è idea ribadita anche dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, direttamente dal palco del Primo maggio, in occasione della manifestazione nazionale del suo sindacato, insieme a Cisl e Uil, tenutasi quest’anno a Monfalcone, in provincia di Gorizia:

 

 

 

"Oggi noi non siamo fondati sul lavoro. Noi siamo oggi una società fondata sullo sfruttamento del lavoro e sulla precarietà del lavoro. E allora abbiamo bisogno di cambiarla, questa situazione. Chiediamo al governo di parlare di lavoro e di sicurezza tutto l'anno. Sempre, non solo in occasione del Primo maggio. Chiediamo alla presidente Meloni di discutere e far diventare il tema della sicurezza il tema portante sul quale il governo si impegna".