Soprusi
Quarta Repubblica, oltre 1000 rom gli occupano il terreno: può perdere tutto
Si parla dell'incredibile caso di un imprenditore agricolo di Giugliano, in provincia di Napoli, Francesco Micillo, che si è visto il suo terreno e i suoi capannoni occupati abusivamente dai rom, da Nicola Porro, a Quarta Repubblica, su Rete 4, nella puntata dell'8 aprile. L'accampamento si è negli anni ingrandito sempre di più. Micillo ha dovuto abbattere il suo vigneto e al suo posto i rom hanno fatto una discarica a cielo aperto e una strada per andare a sversare i rifiuti.
I rom nel corso degli anni hanno portato via tutto, trattori, capannoni, gabinetti, cancelli, porte blindate: "Non c'è più niente. Niente di niente", sbotta Micillo. L'imprenditore si è rivolto a carabinieri, prefetto, sindaco. Niente. "Sono diventati 1200 persone, praticamente un paese. Finché alla morte di una bambina di 7 anni nel campo rimasta folgorata dai cavi elettrici scoperti mi arriva un'ordinanza del Comune in cui si dice che io devo abbattere tutto entro 90 giorni altrimenti veniva tutto acquisito dal patrimonio comunale".
Incredibile. "Solo di Imu per i capannoni occupati pago 88mila euro l'anno. Sono solo, nessuno mi ha dato una mano, nessuno", sbotta l'imprenditore.
Un caso assurdo. Che Benedetta Scuderi dei Verdi liquida così: "La questione è che il signore è stato abbandonato dallo Stato ma anche la comunità che viene sgomberata è messa per strada". Parole che scatenano Sara Kelany di Fratelli d'Italia: "Il principio è incredibile, nel ddl sicurezza ci sono norme che ci consentono di agire più rapidamente nelle occupazioni abusive. Ma in questi casi dove c’è la volontà di integrazione?".