L'ex direttore di Repubblica
PiazzaPulita, Calabresi gela tutti: "Alla sconfitta di Putin io non ci credo"
"Alla sconfitta di Vladimir Putin io non ci credo". Mario Calabresi, ex direttore di Repubblica oggi a capo di Chora Media, società di produzione di podcast, gela tutti in studio a PiazzaPulita, su La7, smorzando le speranze dei più accaniti ottimisti.
"Però ci è stato raccontato da 2 anni - lo incalza Corrado Formigli -, ci è stato raccontato che le sanzioni avrebbero scatenato il golpe interno, che sarebbe crollata l'economia, che sarebbe stato isolato...". "Però poi abbiamo visto che ha avuto una quantità di Paesi nel mondo con cui ha continuato a intrattenere i rapporti e che hanno rotto un fronte chiamiamolo occidentale, che stanno fuori dall'occidente e che scambiano e scambiano molto. Dalla Corea del Nord all'Iran, dall'India al Brasile".
"C'è una sorta di sismografo emozionale, si passa da 'Putin ha vinto' a 'Putin è malato, morirà nel giro di pochi giorni, è sconfitto e succederà qualcosa - riflette ancora Calabresi -. Io all'idea che questo tempo si concluderà con la sconfitta di Putin non credo, io penso che Putin resterà lì probabilmente finché la vita gli permetterà di restarci". E forse conviene prepararsi tutti a questa eventualità, Europa, Stati Uniti e Nato in testa, abbandonando ogni speranza di improvvisi capovolgimenti sul fronte ucraino come su quello interno a Mosca. In fondo, le vicende belliche (vedi Bakhmut o Avdiivka) come quelle dei suoi oppositori interni (Evgeni Prighozhin prima, Alexei Navalny oggi) lo insegnano.