Dramma

Vittorio Feltri su Giovanna Pedretti: "Quella povera crista..."

Roberto Tortora

È un Vittorio Feltri a 360 gradi quello che si è presentato come ospite in studio dal collega e amico Paolo Del Debbio, conduttore della trasmissione Dritto e Rovescio, talk di approfondimento politico di Rete 4. Da Vannacci al caso di Giovanna Pedretti, Feltri ne ha per tutti e dimostra di essere sempre diretto nelle sue opinioni.

Del Debbio lo accoglie con gioia: “Sei tornato in gran forma, mi fa piacere”. Feltri scherza: “Eh si, sono quasi vivo!”. Il conduttore sorride: “E non è poco. Senti, ci vuoi dire cosa ti è piaciuto e cosa non ti è piaciuto di questa settimana?”.

 

 

 

La risposta del direttore va subito al triste caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice della pizzeria "Le Vignole" di Sant’Angelo Lodigiano, che si sarebbe tolta la vita in seguito al clamore mediatico suscitato da una sua risposta a una recensione omofoba, vera o presunta tale: “Mi è dispiaciuto che una povera crista, un po' fragile, debole e forse non del tutto a posto si sia uccisa solo per una critica. Le critiche son legittime e possono essere più o meno pesanti, però chi le riceve deve digerirle. Io ne ho ricevute a migliaia nella vita di valutazioni negative, insulti, mi han dato dell'ubriacone, del pazzo, del fascista, ma non mi sono mai ammazzato, perché a me delle idee degli altri che riguardano me non frega assolutamente nulla e mi spiace che questa signora non abbia seguito questa mia filosofia". 

 

 

 

Poi, sulla possibile candidatura del generale Roberto Vannacci alle prossime elezioni europee e sulla valanga di critiche ricevute per le sue idee conservatrici, Feltri ha una risposta illuminante e, come sempre, ironica: “Non ho niente contro questo generale, che ha scritto un libro che ha avuto un successo incredibile e, siccome il successo è il popolo che lo determina acquistando il libro, vuol dire che piace e quindi dov'è il problema, perché dovrei criticarlo? Anzi io lo invidio, perché io quando faccio un libro vendo ventimila copie, lui ne ha vendute seicentomila, quindi bravo Vannacci bravo”.